mercoledì 21 novembre 2007

A russian writer





The Idiot is a novel written by the Russian author Fyodor Dostoevsky and first published in 1869. The original Russian title is Идиот, "Idiot" (the Russian language does not use definite articles).




Russian novelist, journalist, short-story writer, whose psychological penetration into the human soul profoundly influenced the 20th century novel, Fyodor Dostoevsky was born in Moscow, as the second son of a staff doctor at the Hospital for the Poor. Dostoevsky was educated at home and at a private school. With his pious mother he made annual pilgrimages to the monastery of the Trinity and Saint Sergei. Shortly after her death in 1837, he was sent to St. Petersburg, where he entered the Academy for Military Engineers. He had no interest in military engineering but at the academy he could also study Russian and French literature.
His first novel, Poor Folk (1846), which he wrote in a little over nine months in his small room, gained a great success with the critics, who hailed Dostoevsky as the new Gogol. "We all came from Gogol's overcoat," Dostoevsky said. One critic remarked dryly, "You have Gogols growing like mushrooms."

Now we talk of the second great novel of Dostoevskij (I have read this book during my Christmas holidays in Riccione), "L'idiota", pubblicato nel 1869 (http://bur.rcslibri.corriere.it/). Il tema centrale dell’opera è lo splendore della bellezza, la purezza eversiva del bene, che s'incarna nella figura del principe Myskin che è l’ultimo erede di una grande famiglia decaduta. Il personaggio è una creatura spiritualmente superiore, in cui la generosità d'animo e la candida fede nel prossimo si accompagnano ad una totale inesperienza di vita e ad una sorta di paralisi della volontà, Queste caratteristiche che sembrano scaturire dal fatto che egli è cresciuto in un villaggio svizzero dove è guarito da una malattia nervosa, lo portano ad essere indifeso e fiducioso nel prossimo. Di ritorno in Russia, si scontra con una società malata e crudele, dove il suo atteggiamento bonario ed innocente è considerato da “idiota”.

On the train to Saint Petersburg, Myshkin meets and befriends the dark and impassioned Rogozhin. The latter tells the prince about his passion for Nastasya Filippovna, a beautiful woman with a bad reputation.

Dostoevsky's motives for writing The Idiot stem from his desire to depict the "positively good man". This man is naturally likened to Christ in many ways. Dostoevsky uses Myshkin's introduction to the Petersburg society as a way to contrast the nature of Russian society at the time and the isolation and innocence of this good man. This is highlighted by his conflicts and relationship with Rogozhin; Rogozhin, though he truly loves Nastasya, commits murder in the end. Nastasya herself has been corrupted by a depraved society. Her beauty and initial innocence has led Totsky (perhaps the most repugnant of characters in the novel) to keep her as a concubine and she falls into a quasi-madness.

martedì 20 novembre 2007

Another time Leo Buscaglia



Good morning my dear
I want to talk another time of Leo Buscaglia because with sorrow I have noted that he has died on June 12, 1998.
I will miss you Leo, but I have your ricordo to take comfort especially because Leo himself expressed:
“ I know for certain that we never lose the people we love, even to death”.
Question: Having the capacity to love is not the same as having the ability to love. Would you explain that?
http://www.mondadori.it/
Leo: We are all born with God-given, unique traits and skills. But, as with all possibilities they will remain unrealized unless they are developed, nurtured, and put into practice. You may have the "capacity" to love, but if left undeveloped, you will never gain the "ability."
Question: A life of love is.........? http://it.wikipedia.org/wiki/Amore
Leo: A life of love is one of continual growth, where the doors and windows of experience are always open to the wonder and magic that life offers. To love is to risk living fully.
Question: We hear a lot today about unconditional love. Are human beings really capable of that?
Leo: I don't believe in unconditional love. In fact, I think it's unwise. My love has had a condition that if ever my love keeps you from you, from your growing, and realizing your personal potential, then I must step aside. No one has the right to stand in the way of another's joy, development, or unique perceptions.
Questione: What is different now, 25 years later, in your study of love? What (in short), have you learned in all those years?
Leo:: I have learned that love is the most powerful force available to us. When we have real love we have the strength to perform miracles.
Questione : What would you like to be remembered for?
Leo: I'd like to be remembered for being a good, kind, loving, gentle man who attempted to live wisely,

BRANI TRATTI DAGLI SCRITTI DI LEO BUSCAGLIA

Attenti a non cadere vittime della persuasione che non possiamo essere amati perché siamo troppo questo e troppo poco quell’ altro. Andiamo bene come siamo, questa è la verità. La diversità è la vita. Vi sono stuoli di individui, per esempio, che prediligono le persone alte, oppure quelle basse: Ad alcuni piacciono le brune, altri preferiscono le bionde. C’è chi apprezza i grassi, chi i magri, chi ama i loquaci, chi ha un debole per i taciturni. E così via. Meno ci sentiamo in torto per essere ciò che siamo, più sapremo di poter contare su un affetto veramente duraturo. Con calma, con pazienza, scopriremo le persone che ci sapranno amare. E da quel momento noi potremo contare su un’intera vita sgombra di artifici e delusioni, liberi di essere chi siamo.
Ciao miei cari amici, a dopo.

martedì 6 novembre 2007

Amare

Good morning my dear,
I want to talk of love. I think that “Amare è cercare la felicità della persona amata”. E così pensa anche Felice Leonardo Buscaglia, docente al Department of Special Education presso la University of Southern California e scrittore statunitense.

"It's not enough to have lived. We should be determined to live for something. May I suggest that it be creating joy for others, sharing what we have for the betterment of personkind, bringing hope to the lost and love to the lonely."

Vivere, amare, capirsi Editore : Mondadori - Anno di pubblicazione 1996


Leo Buscaglia's Living, Loving and Learning is a delightful collection of lectures which were delivered worldwide between 1970 and 1981. Lecture titles include, "On Becoming You," "What is Essential is Invisible to the Eye," and "The Art of Being Fully Human." As the Albequerque Journal wrote in a review, "He urges, pleads, exhorts his listeners to try love, to use it, to trust it."
Once upon a time a wife writed on the funeral poster of her husband la frase “era come se non ci fossi”. Cosa terribile da dire di una persona. La dichiarazione che questa persona non era mai esistita, era stata così assente nella vita della sua compagna da non esistere. Ripensandoci mi è venuta in mente il libro di Leo Buscaglia, dal titolo “Vivere, amare capirsi”, dove si scrive: “…….rileggendo Walden c’è la frase di Thoreau “Oh, Dio, arrivare in punto di morte per scoprire che non hai vissuto” ("Walden, ovvero La vita nei boschi" è il resoconto dell'avventura dell'autore, Davide Henry Thoreau). Vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Walden.


Se questo marito non c’era come aveva fatto a vivere? Che cosa aveva fatto per gli altri?. Dice Leo Buscaglia: “Sai questo mondo bellissimo continuerà anche senza di te. Tu non hai altro che te stesso perciò devi diventare la persona più bella, tenera, meravigliosa e fantastica del mondo e allora soppravviverai sempre”.
Do you remember Medea of the Greek tragedy? When the oracolo asks to her: "Medea, that it remains? All it is destroyed, all is ended. And Medea answers: "That it remains? Rest I ". "Come sarebbe a dire, che cosa resta. Resta tutto. Resto io!" It must recognizes the importance of the respect for same you, all the things come from we and we then will be able to give to the others.
See you later.

venerdì 2 novembre 2007

Terme di Santa Agnese


Hi dear friend, how are you?
Solo alter due cose sulla mia vacanza. E’ stata troppo corta, appena incominciata ed era già finita. Siamo però riusciti a prendere un aperitivo in un bar nella bellissima piazza del paese. Infatti, domenica mattina era una bella giornata di sole e Mio ha voluto offrirci l’aperitivo. Stare seduti insieme è stato molto bello. Poi c’è stata la passeggiata nel sentiero degli gnomi, percorso prestabilito, che non abbiamo potuto fare interamente perché Mio ero stanco (dovere capire aveva bevuto due aperitivi). In ogni modo per la prossima volta è già prenotato l’intero percorso. Quello che mi ha colpito di più invece è stata la piscina calda all’aperto dell’albergo dove spero potremo soggiornare quanto prima. Ed ora una breve storia delle Terme. A Bagno di Romagna, provincia di Forlì-Cesena, tra Romagna e Toscana, c’è una sorgente d’acqua calda attorno alla quale sorsero intorno al II secolo a.c. i primi impianti termali e si sviluppò il primo nucleo abitativo noto con il nome di Balneum. Si trattava di un santuario dedicato a culti salutari. A prova di questo ci sono molti rinvenimenti archeologici risalenti all’età romana. Nel Medioevo le terme furono chiamate “Il Bagno di S. Maria” e solo nel seicento e settecento di “S. Agnese”. Agnese era una fanciulla di fede cristiana che era stata ripudiata dal padre pagano e costretta ad andare lontano dalla città natale. Gravemente ammalata a causa del lungo vagare tra i boschi e le montagne fu salvata dall’acqua curativa che sgorgava da una fonte e che un cagnolino, suo unico compagno, scoprì miracolosamente. Dopo l’anno 1000 le Terme erano ritornate fiorenti e i Conti Guidi, dei cui possedimenti era entrata a far parte la cittadina di Bagno, le custodirono gelosamente. I Conti furono cacciati dalla Repubblica Fiorentina. Firenze istituì a Bagno di Romagna il “Capitanato della Val di Bagno” che comprendeva dodici piccole Comunità. Nel 1765 divenne Granduca di Toscana Pietro Leopoldo che tra le sue varie iniziative illuminate prese a cura il patrimonio termale toscano. La gestione fu affidata ad un’apposita azienda che nel 1890 fu costituita in Ente Pubblico con il nome di “Opera Pia Terme di Santa Agnese”. Attraverso varie forme di gestione ed alterne fortune si è giunti ai giorni nostri. Le Terme di Santa Agnese, da cui trae il nome l' Hotel Sant'Agnese Terme, sono oggi gestite da una S.p.A. Sono state fatte opere d’ampliamento e di miglioramento degli impianti che consentono di ritrovare il benessere grazie ad un’acqua che si riscalda, purifica e mineralizza nel sottosuolo.
See you tomorrow.

Pixies a little creatures

Good morning my dear,

Last day I have bought a little present for my aunt Angela. I have bought a statue of a “Pixies”. The Pixies are creatures with pointed ears, long legs and slender arms. They stay under a leaf or among the petals of a flower. They love the plants and the flower of the garden and if you love nature too, they’ll take care of you and will bring you luck.

Bagno di Romagna


Good Morning my dear
How are you? (Come stai?). I’m well.
It is eight o’clock in the morning and I want to talk of my last holiday.
A beautiful day improvvisamente Mio ha incominciato a parlare to spend insieme un week-end (to take/to have a holiday) e ha proposto di partire per una località termale che si trova in Emilia Romagna, molto vicina alla Toscana, nell’entroterra romagnolo. Non si è limitato a proporlo (to make a proposal) ma ha iniziato una vera e propria campagna di convincimento. Quanto ha proposto di partire per Bagno di Romagna, questa è la località termale, mi è venuto da ridere perché ho pensato, ma dove è andato a prendere questa idea!!!! A dire il vero aveva proposto anche un altro posto, suggerito da una sua collega, ma dopo un primo momento questo mi è sembrato più interessante. C’era in ballo anche un giro a Venezia. Chissà forse per Carnevale, magari in maschera, potrebbe essere molto divertente. Dopo alcuni giri su Internet per vedere l’albergo, che mi è sembrato molto bello, e le cure che si potevano fare ho deciso per il si. Ho anche pensato che fosse l’occasione per stare insieme, soli lontano da tutto, senza problemi di colleghi e genitori vari. Abbiamo quindi iniziato ad organizzare la trasferta in gran segreto e quindi la prima cosa che Mio ha fatto è stato prenotare l’albergo, usando sì il suo cellulare, ma telefonando dall’ufficio (e la segretezza dove era andata a finire?) e facendosi sentire dalla sua collega Trudy, gran pettegola di cui vi parlerò, non era stato molto attento (to be careful), e che è stata virtualmente in nostra compagnia durante tutto il week-end, perché purtroppo o per fortuna abbiamo parlato molto del nostro comune lavoro e delle nostre colleghe. Dico purtroppo perché dovevamo parlare d’altre cose, un confronto sugli extraterrestri, c’è chi crede che ci siano altre forme di vita nello spazio, che c’è stato qualche contatto e ha una teoria molto interessante in proposito, oppure di un film o anche dell’Isola dei famosi, ma anche per fortuna perché credo che parlare sia molto liberatorio. Siamo stati insieme, o meglio soli, per la prima volta, il venerdì pomeriggio dopo il viaggio in treno e in taxi. E' in taxi mi è sembrato che iniziasse veramente il nostro viaggio. Siamo stati in camera a sistemarci, a fare una doccia (to take/to have a shower), a cena, poi a nanna. La cena di venerdì era a lume di candela, offerta dall’albergo a tutti gli ospiti, unitamente ad una rosa scarlatta per le signore. Il cibo era buono ed invitante e purtroppo credo di avere mangiato un po’ troppo, ho anche bevuto molta acqua perché ero sempre assetata (to be thirsty) Sabato abbiamo incominciato a fare le terapie e la mattina è trascorsa facendo l’idromassaggio, una permanenza nella grotta di vapore e il massaggio manuale. Al pomeriggio invece io ho fatto una cura estetica (maschera rilassante) e al rientro in camera ho trovato una bellissima sorpresa. Mio era uscito e mi aveva comprato un regalo (to make a present), ma quello che mi è piaciuto più di tutto è stato il modo in cui me lo ha fatto trovare. Noi eravamo stanchi (to be sleepy) e così dopo cena siamo andati a letto, a dormire semplicemente, non pensate male. Domenica sveglia molto presto e dopo un po’ di riscaldamento, siamo partiti per altre terapie: idropercorso vascolare, fango caldo e idromassaggio. Ritorno in camera, doccia e preparazione valigie. Dovevamo lasciare la camera alle 11.00. e alle 10.45 eravamo già nell’hall. Noi eravamo in anticipo (to be early). Niente male per una ragazza come me che fa le cose con molta calma. A questo proposito voglio raccontare del pranzo di sabato, quando siamo arrivati in sala da pranzo, noi eravamo in ritardo (to be late) (era quasi ora di chiusura), Mio era affamato (to be hungry) e appena entrati nella sala mi ha sorpassato con lunghe falcate, stavo dicendogli che c’era un buffet con le verdure, ma quando ho alzato la testa lui era già sparito dalla mia vista. Dopo il pranzo di domenica siamo ripartiti via taxi e treno. E’ stata una vacanza molto piacevole per me tanto che non ero ancora partita che già stato pensando a come organizzare la prossima, abbiamo infatti visto un altro albergo molto bello dove soggiornare. When can we set up our next holiday? Il verbo to set up viene usato anche in informatica con il senso di installare un’applicazione Click here to set up the program.

See you soon (A presto).