giovedì 21 febbraio 2008

Tour of Venice



Hey. What’s up?

Cari amici scusate il ritardo ma ha trascorso il week-end di San Valentino a Venezia, così non vi stupite se per un po’ vi parlerò di questa fantastica città. Sono ancora entusiasta!!!

Parliamo un po’ del mio albergo: l’Hotel Lux.
The hotel is close to St. Mark’s Square, with a private bathroom and all modern comforts: satellite TV, telephone, bar, radio, air conditioning, safety boxes. The room is furnished in Venetian style. The hotel offers a quiet, relaxing retreat from the hubbub of tourist Venice and an easy access to Saint Mark’s Square and the Rialto.
Qualche parola sulla città:
In a city built on water the best way, to appreciate its beauty, is on a gondola that has introduced me and Mio into the splendid palaces, churches, bridges, gardens and warehouses that line the banks of the Grand Canal. On the gondola I have been captured by the magical atmosphere of the more intimate minor canals of the city, seldom visited by tourists.
I have learned the origins and evolution of Venice and listened to the legends and anecdotes of some of the illustrious characters that have lived in Venice, like Peggy Guggenheim, Lord Byron, Robert Browning.
I have visited St. Mark’s square with the Basilica and its Byzantine heritage, the Doge’s Palace and its prison, that retain the true secrets to comprehend how a city built on swamps became one of the most enlightened cities in the western world.
I have walked in a labyrinth of narrow passageways and alleys where an enchanting city of meandering canals punctuated by delicate bridges awaits me. I have explored Campo Santa Maria Formosa with its Gothic Palaces and at the Scuola of San Marco and admired the Church of San Giovanni e Paolo “the Pantheon of Venice”.
I think that Mio and I have discovered how is to live in the most unique city in the World, but not the most practical!

Cheers.

mercoledì 6 febbraio 2008

May the Force be with you

Good morning,

Considerato che parlavo di film ho ricordato alcune frasi celebri, alcune in italiano ed altre in inglese. Quale vi piace di più?

Nel film “Il bacio della donna ragno” William Hurt dice al suo compagno di cella: “La cosa più bella, quando ci si sente felici, è che sembra che non si sarà mai più infelici”.

Invece Ingrid Bergman sostiene, nel film “Angoscia” di Cukor: “Ho paura della felicità. Non ne ho mai avuta molta e ho l’impressione di non potermi fidare”.

Di tutt’altro genere la frase di Don Vito Corleone nel film il “Padrino” – “I’m going to make him an offer he can’t refuse”.

Oppure la frase pronunciata dal Capitano Louis Renault nel film “Casablanca”, e diventata poi il titolo di un film: “Round up the usual suspects”.

Che dire della filosofia di Forrest Gump: “Mama always said life is like a box of chocolates. You never know you’re gonna get”. E’ sempre Tom Hanks a pronunciare un’altra frase divenuta celebre nel film “Apollo 13”: “Houston, we have a problem”.

Dalla trilogia “Il signore degli anelli” Gollum vuole il suo tesssoro! – “My precious”.

Ma sicuramente la frase più vera è: “Amare significa non dover mai dire mi dispiace” dal film “Love Story”
- Love means never having to say you’re sorry –

Beh, cari amici vi saluto e vi lascio con un augurio dal film “Guerre Stellari”:


“May the Force be with you”.

Some like it hot.

Hello. How are you doing? Hey. What’s up?
Ho incominciato con un doppio saluto, avete studiato I vocaboli? Ho ricopiato un dialogo di un divertente film del 1959, dal titolo “A qualcuno piace caldo”, è il dialogo finale e secondo me è una bellissima dimostrazione d’amore.

Some like it hot.

Some Like It Hot is a 1959 comedy film directed by Billy Wilder and starring Marilyn Monroe, Tony Curtis, and Jack Lemmon.

This is the story of two musicians, Joe and Jerry . They decided to leave town because a gangster orders their execution, in fact they saw the Saint Valentine’s Day massacre by a Chicago gang.
They find joy in an all-girl band so they disguise themselves as women and call themselves Josephine and Geraldine (but Jerry prefer Daphne). They join the band and go to Florida by train. They Know "Sugar Kane" Kowalczyk (Marilyn Monroe), the vocalist and ukulele player. While Joe conquer Sugar by assuming a disguise as a millionaire (the heir to Shell Oil), an actual millionaire, Osgood Fielding III falls for Daphne guise. ……..Jerry, Joe, Sugar, and Osgood escape to the millionaire's yacht because the gangsters find Joe and Jerry again. Jerry, tries to explain to Osgood that he can't marry him:

Osgood: “I called Mama. She was so happy she cried. She wants you to have her wedding gown. It’s white lace (pizzo)”.
Jerry-Daphne: “Yeah. Osgood. I can’t get married in your mother’s dress. That-she and I, we are not built the same way“.
Osgood: “We can have it altered“.
Jerry-Daphne: “Aw no you don’t! Osgood, I’m gonna level with you. We can’t get married at all“.
Osgood: “Doesn’t matter“.
Jerry-Daphne: “I smoke. I smoke all the time“.
Osgood: “I don’t care“.
Jerry-Daphne: “Well, I have a terrible past. For three years now, I’ve been living with a saxophone player“.
Osgood: “I forgive you“.
Jerry-Daphne: “I can never have children“.
Osgood: (unperturbed) “We can adopt some“.
Jerry-Daphne: (whipping off his wig, exasperated) “You don’t understand Osgood (changing to manly voice). I’m a man“.
Osgood: (unreuffled and still in love) “Well, nobody’s perfect“.

Che cosa ne dite? Osgood è veramente innamorato.


A dopo.

venerdì 1 febbraio 2008

Il dossale con le storie di Cristo di Giovanni Baronzio

Hello. How are you doing?

Volevo scrivere ancora un paio di parole sul dossale con storie di Cristo realizzato da Giovanni Baronzio. Infatti ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che Le due tavole furono pubblicate per la prima volta da Federico Zeri nel 1958, e sono da allora note con il nome di “Dossale Corvisieri” dal nome della collezione romana di cui facevano parte fin dall’Ottocento. Il dossale è stato smembrato ed una tavola è entrata a far parte delle collezioni della Galleria Nazionale di Palazzo Barberini a Roma, l’altra è stata acquistata dall’antiquario Porro di Milano.
Le due tavole raccontano la Passione e la Morte di Gesù secondo la narrazione evangelica. Le storie “Ante Mortem”, fino alla Salita al Calvario - “Sei storie della Passione” - sono nella tavola acquistata dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini, le storie “Post Mortem”, fino alla discesa nel Limbo, sono nell’anta dell’antico dossale che si conserva a Roma.
L’autore della tavola è Giovanni Baronzio che come ha scritto Daniele Benati nella pubblicazione che ha accompagna l’acquisto della Fondazione Cassa di risparmio di Rimini – esibisce le sue doti più elette grazie “alla lavorazione impeccabile dell’oro”.
Lo storico dell'arte Antonio Paolucci ha spiegato invece che in Giovanni Baronzio, che ha avuto una notevole attenzione da parte dei critici a cominciare dal suo "scopritore" Federico Zeri, sino ad arrivare a Carlo Volpe, «La forza del colore, ma anche la capacità di orchestrare le immagini, donano alla sua opera un eccezionale impatto visivo, tanto che potremmo definirlo un regista per la capacità di narrazione e forse sarebbe questo il mestiere che avrebbe scelto se fosse nato ai giorni nostri».

Da ricerche d’archivio pare che il Dossale provenga dalle soppressioni napoleoniche che colpirono la Chiesa di Santa Croce dei Francescani di Villa Verucchio. Il soggetto del dipinto ci fa supporre che costituisse la Pala dell’altare principale dedicato appunto alla Santa Croce e alla Passione di Cristo.
La chiesa francescana di Villa Verucchio si trovava nel feudo dei Malatesta.
La chiesa risulta edificata e consacrata entro il 1324. e proprio a quel tempo Baronzio deve aver realizzato il suo sontuoso dossale.

A dopo.