Buongiorno, e buon inizio anno
si lo so sono un po’ seria ma mi sono resa conto che ho chiamato il mio blog parliamo inglese e invece parlo quasi sempre in italiano, ma ho incominciato a studiare informatica con il mio mentore, parlo di web, scrivo qualche articolo, provo il linguaggio html e così ho quasi abbandonato lo studio di questa lingua straniera. Adesso incomincio una nuova raccolta di dvd-cd con il giornale La Repubblica per un nuovo corso di Inglese. Vedremo come andrà a finire.
Volevo parlarvi un po’ di un film di Woody Allen che ho rivisto qualche giorno fa e che mi è piaciuto ancora di più della prima volta, il film è Anything Else. A cosa serve avere un alter-ego? A distaccarsi da sé stessi, a guardarsi dall'esterno, ad entrare in dialettica con se stesso, a rileggere le proprie manie e scoprirne di nuove.
In Celebrity Allen aveva sentito il bisogno di un sostituto sulla scena che lo rappresentasse, qui invece si sdoppia, e relega per sé un personaggio di spalla. Lui è David Dobel, professore di un Liceo Pubblico e autore di testi alle prime armi, che fa da mentore a un giovane scrittore comico, al quale dispensa grazie alle sue esperienze di vita pillole di saggezza.
L'attore Jason Briggs presta la sua incertezza giovanile ad un personaggio che di Allen incarna tutte le fisime e le nevrosi.
Jerry guarda in macchina (come faceva Woody nei suoi primi film) e parla con noi e con il collega più anziano David Dobel, per sbrogliare la sua tormentata matassa amorosa e professionale, e proprio David-Woody (che non ha mai voluto lasciare la sua Manhattan!) lo incita a lasciare a tutto e fare il grande salto: trasferirsi in California dove lo aspetta un nuovo lavoro e sicuramente una nuova vita.