sabato 5 gennaio 2008

L'ultima sera dell'anno al Ristorante "I tre re"

04/01/08
Buongiorno, e buon inizio anno

si lo so sono un po’ seria ma mi sono resa conto che ho chiamato il mio blog parliamo inglese e invece parlo quasi sempre in italiano, ma ho incominciato a studiare informatica con il mio mentore, parlo di web, scrivo qualche articolo, provo il linguaggio html e così ho quasi abbandonato lo studio di questa lingua straniera. Adesso incomincio una nuova raccolta di dvd-cd con il giornale La Repubblica per un nuovo corso di Inglese. Vedremo come andrà a finire.

Vi devo raccontare dove sono andare l’ultima sera dell’anno 2007. Vi avevo detto che sarei andata a Rimini , e così ho fatto. Ho soggiornato in un bel alberghi rimini, che però non è sulla costa ma nell’entroterra.

Ho fatto questa scelta perché per l’ultima sera dell’anno sono stata invitata nel “Ristorante I tre Re”. Con poche altre coppie eravamo nella sala riservata chiamata "Cagliostro". Appena arrivati, siccome eravamo in anticipo (qualcuno aveva fame!), ci hanno fatto accomodare in una saletta riservata e nell’attesa ci hanno offerto un calice di vino bianco. L’antipasto ci è stato offerto in una sala comune dove il buffet comprendeva: ostriche, parmigiano reggiano a scheggie, mortadella e prosciutto tagliati a richiesta, piadina, pizzette, e dei saporiti crostini. Siamo poi saliti alla Sala Cagliostro.

Volevo parlarvi un po’ di un film di Woody Allen che ho rivisto qualche giorno fa e che mi è piaciuto ancora di più della prima volta, il film è Anything Else. A cosa serve avere un alter-ego? A distaccarsi da sé stessi, a guardarsi dall'esterno, ad entrare in dialettica con se stesso, a rileggere le proprie manie e scoprirne di nuove.
In Celebrity Allen aveva sentito il bisogno di un sostituto sulla scena che lo rappresentasse, qui invece si sdoppia, e relega per sé un personaggio di spalla. Lui è David Dobel, professore di un Liceo Pubblico e autore di testi alle prime armi, che fa da mentore a un giovane scrittore comico, al quale dispensa grazie alle sue esperienze di vita pillole di saggezza.
L'attore Jason Briggs presta la sua incertezza giovanile ad un personaggio che di Allen incarna tutte le fisime e le nevrosi.

Si perde per un amore che non trova rispondenza nella contraddittoria Amanda (Christina Ricci), le dinamiche familiari si estremizzano a causa di una suocera invadente e bizzarra, le sedute psicanalitiche sembrano irrisolute a causa dello sconfortante silenzio dello strizzacervelli di turno, non manca uno scalcagnato agente teatrale (Danny De Vito), incapace e morbosamente legato al suo solo cliente.
Jerry guarda in macchina (come faceva Woody nei suoi primi film) e parla con noi e con il collega più anziano David Dobel, per sbrogliare la sua tormentata matassa amorosa e professionale, e proprio David-Woody (che non ha mai voluto lasciare la sua Manhattan!) lo incita a lasciare a tutto e fare il grande salto: trasferirsi in California dove lo aspetta un nuovo lavoro e sicuramente una nuova vita.
Eh, certo che è uno strano suggerimento, ricordo che in un suo precedente film Woody Allen, mi sembra Io e Annie, si sente male fisicamente proprio all’idea di andare in California.

A poi, con entrambe le storie, non siete curiosi di sapere come ho festeggiato e che cosa ha fatto il giovane Jerry?