03/01/2008
Good Morning my dear friend
Ho deciso di iniziare l’anno dando un impronta più culturale al mio blog e così cercherò di parlare per incominciare, di filosofia. Ho scelto Arthur Schopenhauer solo perché ho aperto un giornale e c’era un articolo che parlava di lui, altrimenti sai quanto tempo avrei perso per organizzare il lavoro!!
Così incominciamo. Di Lui dicono che sapeva pensare e scrivere..
Ho letto che per leggere e comprendere Schopenhauer non c’è bisogno di grandi mediazioni. Anche se a leggere solo il titolo delle opere suggerite viene mal di testa: “Mondo come volontà e rappresentazione” e “Parerga e paralipomeni”, opera pubblicata nel 1851 che gli valse un tardivo e insperato successo.
Nel capitolo “Pensare da sé” si legge che “soltanto i propri pensieri fondamentali possiedono verità e vita. Perché soltanto questi si comprendono a fondo, realmente e completamente. I pensieri altrui letti nei libri sono gli avanzi un pasto altrui….”. Per cui esorta a non diventare bibliofilosofi ma ad ascoltare il vero filosofo che alberga in ognuno di noi. Per di più oggi l’opportunità di pensare da sé è consentita ad un numero di persone più elevato rispetto ai tempi di Schopenhauer.
Su un punto non è stato molto chiaro. Ha chiamato volontà il concetto fondamentale della sua filosofia, ciò ha generato infinite confusioni in quanto sembra rimandare a qualche cosa di umano, alla libertà del volere. Invece lui non ha in mento questo in quanto parte dall’idee di noumeno, ciò che è reale sta aldilà della nostra conoscenza.
Avrebbe fatto meglio a chiamarla energia. Seguendo le orme di Kan concepì le infinite galassie come materia in movimento, tutta la materia poteva essere trasformata in energia.
Non ha niente a che fare con la volontà. Schopenhauer, che era ateo espresse la approvazione per forme di ascetismo e automortificazioni immaginando una serie di stadi necessari per il rifiuto finale e definitivo della volontà. Qualche cosa di simile al nirvana dei buddisti. Non so se è tutto chiaro, probabilmente dovrò ritornare sull’argomento. Domani vi racconto che cosa ho fatto l’ultima sera dell’anno.
Good night.
Good Morning my dear friend
Ho deciso di iniziare l’anno dando un impronta più culturale al mio blog e così cercherò di parlare per incominciare, di filosofia. Ho scelto Arthur Schopenhauer solo perché ho aperto un giornale e c’era un articolo che parlava di lui, altrimenti sai quanto tempo avrei perso per organizzare il lavoro!!
Così incominciamo. Di Lui dicono che sapeva pensare e scrivere..
Ho letto che per leggere e comprendere Schopenhauer non c’è bisogno di grandi mediazioni. Anche se a leggere solo il titolo delle opere suggerite viene mal di testa: “Mondo come volontà e rappresentazione” e “Parerga e paralipomeni”, opera pubblicata nel 1851 che gli valse un tardivo e insperato successo.
Nel capitolo “Pensare da sé” si legge che “soltanto i propri pensieri fondamentali possiedono verità e vita. Perché soltanto questi si comprendono a fondo, realmente e completamente. I pensieri altrui letti nei libri sono gli avanzi un pasto altrui….”. Per cui esorta a non diventare bibliofilosofi ma ad ascoltare il vero filosofo che alberga in ognuno di noi. Per di più oggi l’opportunità di pensare da sé è consentita ad un numero di persone più elevato rispetto ai tempi di Schopenhauer.
Su un punto non è stato molto chiaro. Ha chiamato volontà il concetto fondamentale della sua filosofia, ciò ha generato infinite confusioni in quanto sembra rimandare a qualche cosa di umano, alla libertà del volere. Invece lui non ha in mento questo in quanto parte dall’idee di noumeno, ciò che è reale sta aldilà della nostra conoscenza.
Avrebbe fatto meglio a chiamarla energia. Seguendo le orme di Kan concepì le infinite galassie come materia in movimento, tutta la materia poteva essere trasformata in energia.
Non ha niente a che fare con la volontà. Schopenhauer, che era ateo espresse la approvazione per forme di ascetismo e automortificazioni immaginando una serie di stadi necessari per il rifiuto finale e definitivo della volontà. Qualche cosa di simile al nirvana dei buddisti. Non so se è tutto chiaro, probabilmente dovrò ritornare sull’argomento. Domani vi racconto che cosa ho fatto l’ultima sera dell’anno.
Good night.