sabato 26 gennaio 2008

Match Point Vs. Crimes and Misdemeanours – Un dialogo da un film di Woody Allen

My dear friend,

Non vedevo l’ora di dirlo: uscendo dalla visione di Match Point mi sono sentita contenta per aver visto un gran bel film. In particolare si tratta di uno dei film più belli di Woody Allen, uno degli autori cinematografici che fanno contribuito a far nascere la mia passione per il cinema.
Dopo un lungo periodo di assenza è tornato ai bei film di un tempo e per farlo ha scelto una storia dalle tonalità nere come nel suo capolavoro Crimes and Misdemeanors, del 1989, e le tematiche che animavano parte del plot di quell’opera.

Dialogo tra i due protagonisti del film:

Judah: Sa, la mia storia ha uno stranissimo risvolto. E la storia di un uomo che ha avuto tutto dalla vita. (...) e che per mantenere quello che ha conquistato compie un orribile crimine. Dopo aver commesso l'orribile fatto è tormentato dal senso di colpa. Reminiscenze dell'educazione religiosa, che lui aveva respinto, si destano all’improvviso. E risente la voce di suo padre... immagina che Dio stia vedendo ogni suo movimento. Tutt'a un tratto l’universo non è più vuoto ma... ha una morale e lui l’ha violata. Adesso è in preda al panico, sull'orlo del crollo nervoso. Vuole confessare tutto alla polizia. E poi, una mattina, quando si sveglia, il sole risplende, la sua famiglia è attorno a lui e, misteriosamente, la crisi è finita. Parte in vacanza in Europa con la famiglia e, dopo qualche mese, scopre che non verrà punito: l’assassinio è stato attribuito a un altro, un vagabondo che è già accusato di numerosi altri delitti... uno più uno meno, per lui non farà molta differenza. Così adesso è libero, la sua vita è di nuovo normale, è rientrato nel suo mondo di ricchezza e di privilegi.
Cliff Stern: Si, ma non potrà mai essere tutto come prima.
Judah: Beh, la gente si porta appresso i suoi peccati. Oh, forse, qualche volta ha un brutto momento, ma poi passa. E col tempo tutto svanisce.
Cliff Stern: Sì, ma, ma così le sue peggiori convinzioni vengono confermate.
Judah: Beh, l'avevo detto che era una storia agghiacciante, no?
Cliff Stern: Non lo so, Dev'essere molto duro vivere con un peso così sulla coscienza. Penso che pochissimi potrebbero.
Judah: Ma la gente si porta appresso azioni spaventose. Cosa vuole che faccia, che si costituisca? Insomma, questa è la realtà, e nella realtà noi razionalizziamo, neghiamo perché altrimenti non potremmo continuare a vivere.
Cliff Stern: Beh, ecco cosa farei io. Lo farei costituire perché così la sua storia assurgerebbe a una dimensione tragica, perché in assenza di un Dio o altro, Lui è costretto a assumersi quella responsabilità... e allora si ha la tragedia.
Judah: Ma questa è fiction, è cinema... Lei... lei vede troppi film. Io invece sto parlando della realtà. Se vuole un lieto fine, vada a vedere un film di Hollywood.

Insomma un finale devastante come nel film Match Point e di cui parlerò.