martedì 29 aprile 2008

Affirmation of the rights of the man.

Affirmation of the rights of the man.

A long road.

The affirmation of the rights of the man has been a long and tormented road. Already in the “Middle Ages” we have the "Magna Charta Libertatum" and "Habeas the Corpus" but they are of European matrix and tied to the message of the Christianity.

The French Revolution, in 1789 with the "Universal Declaration", for the first time codifies in a legal text the concept of the right of equality of all the human, approved by the National Assembly of France, August 26, 1789, “Men are born and remain free and equal in rights. Social distinctions may be founded only upon the general good”.

On December 10, 1948 the General Assembly of the United Nations adopted and proclaimed the Universal Declaration of Human Rights of which I transcribe article 1:
"All human beings are born free and equal in dignity and rights.They are endowed with reason and conscience and should act towards one another in a spirit of brotherhood”.

In the declaration of the 1948 the human were evoked “beings” (the human beings), in an abstract and general meaning just because every subdivision in race, citizenship, nationality, sex, age, etc. had to be exceeded.

domenica 27 aprile 2008

Spoon River Anthology (1915)





Ciao a tutti miei cari, vi allieto con una poesia di Edgar Lee Master tratta dalla antologia di Spoon River:







Herman Altman

Did I follow Truth wherever she led,
And stand against the whole world for a cause,
And uphold the weak against the strong?
If I did I would be remembered among men
As I was known in life among the people,
And as I was hated and loved on earth,
Therefore, build no monument to me,
And carve no bust for me,
Lest, though I become not a demi-god,
The reality of my soul be lost,
So that thieves and liars,
Who were my enemies and destroyed me,
And the children of thieves and liars,
May claim me and affirm before my bust
That they stood with me in the days of my defeat.
Build me no monument
Lest my memory be perverted to the uses
Of lying and oppression.
My lovers and their children must not be dispossessed of me;
I would be the untarnished possession forever
Of those for whom I lived.
Che ne dite?

sabato 26 aprile 2008

Note di informatica

Hi my dear. How are you?
Solo due parole di informatica

Ho letto che gli inventori di Google sono stati due ex studenti di Stanford nel 1998, Sergey Brin e Larry Page. Il nome del motore di ricerca è stato inventato invece da un matematico, Edward Krasner che designa il numero formato dalla cifra 1 seguita da cento zeri.
La battaglia fra i motori di ricerca è stata vinta da Google.
Altri protagonisti della rete sono eBay-Amazon, interpreti dell’espansione del commercio on-line, sia sotto forma di aziende che riescono ad imporre il proprio marchio sia come mercato mondiale degli utenti. Una cosa interessante che ho letto è che è possibile scrivere a mano un testo e riversarlo poi sul computer: Grazie ad Easy Book M3 che indica la semplicità dei quaderni digitali di Hamelin Paperbrands: ci si scrive sopra e grazie al software Denos il tutto viene riversato sul computer.
Penso che sia l'ideale per me. Così posso scrivere a mano e riversare il tutto sul computer.
A domani.

mercoledì 23 aprile 2008

The film Doctor Strangelove

Hi, my dear,


Oggi voglio parlarvi ancora di film,

scrivo il mio blog e guardo un vecchio film di Stanley Kubrick dal titolo “Dott. Stranamore (Dr. Strangelove)”, film realizzato in Gran Bretagna nel 1963 e distribuito in America l’anno successivo. Il film parla della guerra nucleare, scatenata da un generale americano impazzito, che accusa i russi della propria impotenza. Davanti all’eventualità che ci sia una totale distruzione dell’umanità, saltano all’occhio ipocrisia, incoerenza, lascivia, paranoia, ambizione, patriottismo, eroismo degli esseri umani.
Il film, girato in un luminosissimo bianconero, incomincia con un bombardiere americano che solca le nubi in missione di sorveglianza e finisce con il fungo atomico che invade lo schermo preannunciando la fine del mondo. La colonna sonora è contrassegnata dalle canzoni: all’inizio si ascolta la melodia “Try a little tenderness”; alla fine la canzone “We’ll meet again”, diventata famosa alla fine della seconda guerra mondiale; la terza canzone è la marcetta “When Johnny
comes marchin’home” che esplode gioiosa tra l’equipaggio dell’aereo che parte per la sua missione di guerra.
I personaggi sono: un generale dal nome che è tutto un programma, Jack D. Ripper (Jack lo squartatore), interpretato da Sterling Hayden, che mette in moto l’automatismo sterminatore; c’è il suo mite sottoposto, un maggiore inglese della Raf che riesce a scoprire il codice che gli consentirebbe di fermare l’attacco degli aerei americani (l’attore Peter Sellers), ma non ha gli spiccioli per il telefono con cui contattare il presidente degli Stati Uniti (l’attore Peter Sellers); un generale del Pentagono, convocato mentre è in intimità con la segretaria, che è vittima di una lucida paranoia anticomunista; il comandante del bombardiere B-52 che come un cowboy texano sgancia la bomba e la cavalca precipitando con lei sull’obiettivo; infine the Doctor Strangelove, consigliere del presidente, interpretato sempre da Peter Sellers, che è un relitto nazista che lotta con la sua protesi al braccio che si tende sempre nel saluto al Furer. Certo adesso una trama che parla di guerra fredda, di bombe atomiche, di conflitto mondiale, sembra un vicenda lontana da noi quanto le controversie teologiche medioevali.
Commento: l’ho trovato un film molto divertente e riguardandolo ho colto molte sfumature che mi erano sfuggite la prima volta. Certi dialoghi e certe situazioni sono veramente surreali e grottesche. La scelta dell’umorismo nero consente al regista di trattare una storia drammatica denunciando la possibilità di incidenti nucleari senza cadere nella sermone moralistico o nella denuncia teorica.

See you later.

sabato 19 aprile 2008

Emily Dickinson

Hallo my friends,
No, questo non è un errore vi sto salutando in Americano, si potrebbe dire anche Hi – oppure – Hey. What’s up?
Oggi vi trascrivo una poesia di Emily Dickinson. Ho comprato un libro di poesie e ogni tanto leggo qualche bellissimo pensiero che le poetessa ci ha trasmesso.

The sun – just touched the Morning –
The Morning – Happy thing ­–
Supposed that He had come to dwell –
And Life would all be Spring! ………

The Drop, that wrestles in the Sea –
Forgets her own locality –
As I – toward Thee - ………

No Prisoner be –
Where Liberty –
Himself – abide with Thee –

Alter! When the Hills do –
Falter! When the Sun
Question if His Glory
Be the Perfect One –
Surfeit! When the Daffodil
Doth of the Dew –
Even as Herself – Sir –
I will – of You –

Cambiare? Quando cambieranno i monti. Esitare? Se il sole dubiterà che la sua gloria sia la gloria perfetta. Stancarmi? Quando la giunchiglia si stancherà della rugiada, allora, amore, anch’io mi stancherò di te!


A dopo my dears

martedì 8 aprile 2008

The Katana

Gooood afternoon, my friends

Il mio studio dell’inglese procede a rilento e così anche le mie pubblicazioni, spero però di recuperare sia per l’una che per l’altra cosa. Intanto partiamo con un proverbio, in inglese naturalmente: Money makes the world go around.

Oggi invece vi voglio parlare di un oggetto che io non conoscevo e che imparato ad apprezzare grazie ad un appassionato collezionista. Vi dice niente il nome Katana?

The Katana is a type of Japanese sword.

This term is used to describe a blade that is around 70-80 cm. long with a curved blade. As Japanese doesn’t have separate plural and singular forms, katanas and katana are both acceptable plural forms in English. Katana, was a term generally used for single-edged sword, as opposed to tsurugi which is double-edged sword.

The Katana is different from Chokuto which is a straight blade. More common Japanese war swords were the Wakizashi, the Dait or the Tachi. Although it allowed to stoccare, it was used mainly in order to hit with of cleaving, appealed to one or two hands.

This last one became the more common way, although Musashi Miyamoto, in the Book of Five Rings, recommended the technique to two swords, that it presupposed the single grip.
It was worn with the concave part of the blade turned towards the bottom, so as to be able it to draw one's sword fast with skilful movements.
Thia arm was used from the members of the fighter class with the wakizashior that was a short sword. The combination of the two swords was called daisho, and represented the power and the honour of the samurai.

See you later, have a nice day.

lunedì 7 aprile 2008

Gli animali

Anche il vescovo di Milano, una stella di prima grandezza nel firmamento della lettura latina cristiana dei primi secoli parla degli animali e attraverso loro delle umane debolezze. Le api sono monarchiche mentre le gru si rivelano democratiche. Le cornacchie incarnano l’amore materno mentre le formiche sono un monito contro la pigrizia. Il granchio non conosce pietà verso le ostriche mentre il riccio marino è un barometro vivente e intanto l’usignolo per ingannare il tempo mentre cova intesse melodie. Attacca, il vescovo di Milano anche l’idolatria, e lo fa con un animale: l’oca. Infatti mentre i numi di Roma dormivano le oche vegliavano e salvavano il Campidoglio dall’attacco dei Galli.

Cesare Pasini, “La bellezza del Creato e la redenzione di Dio. Antologia di passi dall’Esamerone” di sant’Ambrogio”, Centro Ambrosiano, Milano .

domenica 6 aprile 2008

The fox and the grapes.

Good Morning my dear

Direi ti raccontarvi subito una bella favola di Fedro.

Di Fedro si sa che visse nei primi anni dell’epoca imperiale. Sappiamo che giunse a Roma come schiavo.


La volpe e l’uva
Con dei gran salti la volpe, che aveva fame, tentava d’arrivar su fino all’uva, sospesa in alto alla pergola: ma, non venendole fatto, diceva, nell’andar via: “Ancora non è matura: non voglio coglierla acerba”.


Le favole di Fedro si collocano in una tradizione favolistica che ha un’origine antichissima, forse addirittura mesopotamica che giunge fino ai giorni nostri attraverso autori come la Fontaine. I protagonisti delle sue favole sono gli animali ognuno dei quali rappresenta vizi e virtù umane. La volpe è espressione dell’astuzia, il lupo dell’ingordigia, il leone della regalità e così via. Il vero protagonista delle sue favole è l’uomo con i suoi sentimenti e le sue ambizioni, che rimangono invariate nei secoli. La volpe che si consola per non essere riuscita a prendere l’uva, o il lupo che prima di sbranare l’agnello divora la giustizia sono figure universali.


A dopo my dear.

The Tragedy of MacBeth

Parliamo un po’ di poesia.

Il mio primo incontro con la poesia è avvenuto nell’infanzia, quando ero studente elementare, quando la mia maestra usava farci imparare a memoria (uso oggi deprecato) le poesie di poeti famosi, Giovanni Pascoli e Guido Gozzano, ad esempio, poeta che lei amava in modo particolare. Alcune poesie le ricordo ancora e tutt’ora scopro ancora qualche loro recondito significato.
Shakespeare l’ho scoperto più tardi, attraverso prima le tragedie e poi i sonetti. Uno molto bello è il numero diciotto:
“La tua eterna estate non potrà mai svanire/né perdere il possesso delle tue bellezze, né la Morte vantarsi di averti nell’ombra sua./poiché tu crescerai nel tempo in versi eterni”.

Ricopio adesso l’inizio di The Tragedy of MacBeth

Thunder and lightning. Enter three witches
First witch: When shall we three meet again? In thunder, lightning, or in rain?
Second witch: When the hurly-burly’s done, when the battle’s lost or won.
Third witch: That will be ere the set of sun.
First witch: Where the place? When shall we three meet again? In thunder, lightning, or in rain?
Second witch: Upon the heath. (heath-brughiera)
Third witch: There to meet with MacBeth
First witch: I come, Grey-Malkin
Second witch: Padock calls!
Third witch: Anon! (anon-presto)
All: Fair il foul, and foul is fair: hover through the fog and filthy air. Exeunt.

sabato 5 aprile 2008

Animali con vizi e virtù umane

Allora cari amici e amiche, come va?

Sono stata impegnata e così non ho potuto scrivere per alcuni giorni. Ma adesso sono qui con voi e vi voglio parlare di favole. Ma di favole particolari. Vi dicono niente i nomi Esopo? E di Fedro?

Che cosa è una favola? Un brevissimo racconto da cui si ricava una morale. Un modo per insegnare qualche cosa.


Esopo (nato nella Frigia in schiavitù, sarebbe vissuto ad Atene nel VI secolo a.C.) con le sue favole insegna la morale della vita.
A lui si sono ispirati il latino Fedro (visse nei primi anni dell’epoca imperiale, tra il 20 a.C. e il 50 d.C.) ), il francese La Fontaine (... ) e il romano Trilussa (... ) e con una storiella molto divertente anche Woody Allen: “Il leone e il vitello giaceranno insieme, ma il vitello non dormirà molto”.
I protagonisti delle sue favole sono il lupo, il leone, la rana, l’asino, animali ai quali egli attribuisce virtù e vizi umani e attraverso i quali egli insegna ai fanciulli e anche agli adulti, divertendoli.

Riporto di seguito la storiella del lupo e dell’agnello.
Un lupo vide un agnello che beveva ad un torrente e pensò di trovare un pretesto per aggredirlo e mangiarlo. Pur stando a monte cominciò ad accusarlo di insudiciare l’acqua così che egli non poteva bere. L’agnello gli fece notare che si trovava a valle e quindi non poteva intorbidare la corrente a monte. Senza quel pretesto il lupo gli disse: “Ma tu sei quello che l’hanno scorso ha insultato mio padre”. L’agnello gli spiegò che l’anno scorso non era ancora venuto al mondo. “Bene”, disse il lupo, “se tu sei così bravo a trovar delle scuse, io non posso mica rinunziare a mangiarti”. E se lo mangiò.
La favola dimostra che contro chi ha deciso di far un torto non c’è giusta difesa che valga.

Anche Dante nella “Divina Commedia” (Inf. XXIII, 4-7), allude ad una favola di Esopo, quella in cui si narra del Ranocchi che cercava di ingannare e sommergere il Topo, che portava sul dorso, e del destino di entrambi catturati dal Nibbio:
"Volt’era in su la favola d’Isopo – Lo mio pensier per la presente rissa, - Dov’el parlò della rana e del topo".

Ci sentiamo domani amici con un’altra favola. Questa volta di Fedro.