Direi ti raccontarvi subito una bella favola di Fedro.
Di Fedro si sa che visse nei primi anni dell’epoca imperiale. Sappiamo che giunse a Roma come schiavo.
La volpe e l’uva
Con dei gran salti la volpe, che aveva fame, tentava d’arrivar su fino all’uva, sospesa in alto alla pergola: ma, non venendole fatto, diceva, nell’andar via: “Ancora non è matura: non voglio coglierla acerba”.
Le favole di Fedro si collocano in una tradizione favolistica che ha un’origine antichissima, forse addirittura mesopotamica che giunge fino ai giorni nostri attraverso autori come la Fontaine. I protagonisti delle sue favole sono gli animali ognuno dei quali rappresenta vizi e virtù umane. La volpe è espressione dell’astuzia, il lupo dell’ingordigia, il leone della regalità e così via. Il vero protagonista delle sue favole è l’uomo con i suoi sentimenti e le sue ambizioni, che rimangono invariate nei secoli. La volpe che si consola per non essere riuscita a prendere l’uva, o il lupo che prima di sbranare l’agnello divora la giustizia sono figure universali.
A dopo my dear.