sabato 5 aprile 2008

Animali con vizi e virtù umane

Allora cari amici e amiche, come va?

Sono stata impegnata e così non ho potuto scrivere per alcuni giorni. Ma adesso sono qui con voi e vi voglio parlare di favole. Ma di favole particolari. Vi dicono niente i nomi Esopo? E di Fedro?

Che cosa è una favola? Un brevissimo racconto da cui si ricava una morale. Un modo per insegnare qualche cosa.


Esopo (nato nella Frigia in schiavitù, sarebbe vissuto ad Atene nel VI secolo a.C.) con le sue favole insegna la morale della vita.
A lui si sono ispirati il latino Fedro (visse nei primi anni dell’epoca imperiale, tra il 20 a.C. e il 50 d.C.) ), il francese La Fontaine (... ) e il romano Trilussa (... ) e con una storiella molto divertente anche Woody Allen: “Il leone e il vitello giaceranno insieme, ma il vitello non dormirà molto”.
I protagonisti delle sue favole sono il lupo, il leone, la rana, l’asino, animali ai quali egli attribuisce virtù e vizi umani e attraverso i quali egli insegna ai fanciulli e anche agli adulti, divertendoli.

Riporto di seguito la storiella del lupo e dell’agnello.
Un lupo vide un agnello che beveva ad un torrente e pensò di trovare un pretesto per aggredirlo e mangiarlo. Pur stando a monte cominciò ad accusarlo di insudiciare l’acqua così che egli non poteva bere. L’agnello gli fece notare che si trovava a valle e quindi non poteva intorbidare la corrente a monte. Senza quel pretesto il lupo gli disse: “Ma tu sei quello che l’hanno scorso ha insultato mio padre”. L’agnello gli spiegò che l’anno scorso non era ancora venuto al mondo. “Bene”, disse il lupo, “se tu sei così bravo a trovar delle scuse, io non posso mica rinunziare a mangiarti”. E se lo mangiò.
La favola dimostra che contro chi ha deciso di far un torto non c’è giusta difesa che valga.

Anche Dante nella “Divina Commedia” (Inf. XXIII, 4-7), allude ad una favola di Esopo, quella in cui si narra del Ranocchi che cercava di ingannare e sommergere il Topo, che portava sul dorso, e del destino di entrambi catturati dal Nibbio:
"Volt’era in su la favola d’Isopo – Lo mio pensier per la presente rissa, - Dov’el parlò della rana e del topo".

Ci sentiamo domani amici con un’altra favola. Questa volta di Fedro.