giovedì 30 ottobre 2008

Stieg Larsson

STIEG LARSSON (1954-2004)

He wrote three novels in his trilogy Millenium: The girl with the dragon tattoo – The girl who played with fire – Castles in the sky. Stieg was known for his struggle against racism. He founded the Expo-foundation in 1995, he was he chief editor of Expo, a magazine. I feel lost and sad because Stieg Larsson left us, he died of heart attack.

I love his books. I bought the first book by chance but I loved it. I couldn’t put down the books until I was finished because they are clever and intriguing stories. The girl with the dragoon tattoo is one of the best books I have ever read. Larsson captures the middle of the life in Sweden. This is the first book that I have read that takes place in Sweden. Lisbet is my hero, I love her form the first page.


We’ll miss you……

venerdì 18 luglio 2008

Big trouble in Little China

Ancora qualche frase: Big Trouble in Little China (1986)

Vi ricordate del vecchio Jack Burton di “Grosso guaio a Chinatown”
Jack Burton: Just remember what ol' Jack Burton does when the earth quakes, and the poison arrows fall from the sky, and the pillars of Heaven shake. Yeah, Jack Burton just looks that big ol' storm right square in the eye and he says, "Give me your best shot, pal. I can take it."
Wang Chi: You ready, Jack?
Jack Burton: I was born ready.
Jack Burton: This is Jack Burton in the Pork Chop Express, and I'm talkin' to whoever's listenin' out there.
Gracie: [on their way to confront Lo Pan] Do you have a gun, I hope?
Jack Burton: I have a knife.
Gracie: A knife? This guy's twelve feet tall!
Jack Burton: Seven. Hey, don't worry, I can handle him.

[in a whore house]
Jack Burton: Henry Swanson's my name, and excitement's my game.
White Tiger: Cash or charge?
Jack Burton: Oh gosh, cash, I guess. I mean it's not deductible, is it.

[Jack points to the wall]
Jack Burton: Hollow?
Wang Chi: Hollow.
Jack Burton: Fuck it. [Jack wacks open the hollow wall with his knife]
Jack Burton: Ol' Jack always says... what the hell?

Provate ad indovinare!!!

Cari amici prosegue lentamente il mio studio dell’inglese, cerco in ogni caso di non abbandonarlo anche se essendo molto impegnata sul lavoro sono un po’ stanca.
Vi voglio segnalare ancora qualche frase celebre però non vi dico da quale film le ho tratte. Provate ad indovinare e scrivetemi un post.

“Ricordati Peter, da un grande potere, derivano grandi responsabilità”.

....sono le nostre scelte che fanno di noi quello che siamo, e abbiamo la possibilità di fare la scelta giusta

Amare significa non dover mai dire mi spiace. Love means never having to say you're sorry.

Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita.
Mama always said life was like a box of chocolates. You never know what you're gonna get.
"Tu sei il male, ed io sono la cura!".

"Dio non ama i codardi".

"Non conosci bene una persona finché non ci combatti".

"La vera autenticità non sta nell'essere come si e', ma nel riuscire a somigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi".

« Navigare nell'iperspazio non è come spargere fertilizzante da una aeroplano».

"Posso farle una domanda indiscreta?". "Certo, le domande indiscrete non mi turbano. Tanto non dico mai la verità!"

“Io non so perché [il Nexus-6] mi salvò la vita. Forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l'avesse mai amata. Non solo la sua vita, la vita di chiunque, la mia vita”.

"Sono già stato morto una volta. E' molto liberatorio: c'è da pensarci come a una terapia".
"Il mondo si divide in due: chi ha la pistola carica e chi scava!".

Non sono tutte facili, ma altrimenti che gusto ci sarebbe!!!!

venerdì 11 luglio 2008

Frasi celebri

Francamente me ne infischio - Frankly, my dear, I don't give a damn.
Rhett Butler (Clark Gable)
Via col vento - 1939
La battuta originale creò scandalo all'epoca in quanto l'imprecazione damn era piuttosto forte.

Gli farò un'offerta che non potrà rifiutare. - I'm going to make him an offer he can't refuse. –
Vito Corleone (Marlon Brando)
Il Padrino - 1972
All'inizio del film, ancor prima di Don Vito Corleone, Al Pacino
nel ruolo di Michael Corleone dice per primo la battuta, se pur citando le parole del padre. Ne Il Padrino, parte II il giovane Vito ripete la battuta, se pur leggermente diversa e con un forte accento italiano (nella versione originale); le esatte parole sono I make him an offer he don't refuse.

You don't understand! I could had class. I could been a contender. I could've been somebody, instead of a bum, which is what I am.
Terry Malloy (Marlon Brando)
Fronte del porto - 1954

Toto, ho l'impressione che noi non siamo più nel Kansas. - Toto, I've got a feeling we're not in Kansas anymore.
Dorothy Gale (Judy Garland)
Il mago di Oz - 1939


Questo ti sta guardando, ragazza.- Here's looking at you, kid.
Rick Blaine (Humphrey Bogart)
Casablanca - 1942

Coraggio……. fatti ammazzare.- Go ahead, make my day.
Harry Calla(g)han (Clint Eastwood)
Coraggio….... fatti ammazzare - 1983
.
Nella versione originale del film, il cognome dell'ispettore è "Callahan", in quella italiana "Callaghan", per una più semplice pronuncia.

All right, Mr. DeMille, I'm ready for my close-up.
Norma Desmond (Gloria Swanson)
Viale del tramonto – 1950
Spesso erroneamente citata nella versione originale come I'm ready for my close-up, Mr. DeMille.

Fasten your seatbelts. It's going to be a bumpy night.
Margo Channing (Bette Davis)
Eva contro Eva - 1950

Ma dice a me? You talking' to me?
Travi Bile (Robert De Niro)
Taxi Driver - 1976
La battuta e l'intero monologo vennero ideati sul momento dall'attore stesso, non erano infatti presenti nella sceneggiatura. De Niro fa la parodia di questa sua celebre battuta nel film Le avventure di Rocky e Bullwinkle.

sabato 21 giugno 2008

Glossario

Good night my dear friends

It’s ten o’clock and I am tired but I want to talk with you.
Lo so che non vi parlo da un po’ di tempo ma sono stata molto occupata. Spero che tutto ritorni alla normalità e che possiamo sentirci con maggiore frequenza. Questa mattina sono andata in biblioteca e ho studiato un po’ di vocaboli che adesso vi vado a trascrivere.

Glossario:

disponibile: available
credere: to believe
bolletta, conto: bill
prenotare: to book
libreria: bookstore (Am.)-bookshop (Br.)
prendere in prestito: to borrow
prestare: to lend
maggiordomo: butler
chiara, trasparente: clear
furbo: clever
cetriolo: cucumber

es.: Rosario is a clever cucumber
es.: Rosario the butler borrows the available bill.

di jeans: denim
far cadere: to drop
struttura: facility
ricercato, elaborato: fancy
essere attirato da: to fancy


es.: Rosario fits free of charge a fancy facility
calzare: to fit
gratuitamente: free of charge
pianterreno: ground floor
nascondere: to hide



es.: The handsome butler hides the leather luggage
sbrigarsi: to hurry
unirsi a, diventare membro di: to join

Good night.

domenica 25 maggio 2008

Kafka sulla spiaggia

My dear friends

un po’ di tempo fa avevo parlato di uno scrittore giapponese di nome Murakami. Il 4 marzo è finalmente uscito il "nuovo" libro di Murakami dal titolo KAFKA SULLA SPIAGGIA (titolo originale: umibe no kafka).

Murakami Haruki - Kafka sulla spiaggia - Traduzione di Giorgio Amitrano
2008 - Supercoralli - EINAUDI - pp. 522 - costo 20 euro

Si tratta di un libro del 2002, pubblicato ora in Italia e mi ha incuriosito un articolo che ho letto sul giornale La Repubblica sabato 8 marzo 2008.
Un breve riassunto del libro: ci sono 2 personaggi principali, un quindicenne di Tokyo, molto maturo per la sua età, che usa il soprannome di Kafka e che è scappato di casa senza un motivo apparente, salvo il desiderio di staccarsi dal padre. Il secondo personaggio è Nakata, un “idiota” nel senso dostoevskiano del termine, che vuole raggiungere la città di Takamatsu nel sud del Giappone (Nakata ha una dote molto particolare che scopre lungo il viaggio: riesce a parlare con i gatti). Quello che interessa l’autore è “la irrealtà che circonda la nostra esistenza, una tempesta di sabbia da cui siamo travolti dalla nascita alla morte e che dovremmo riuscire ad attraversare senza paura. La tempesta per quanto simbolica lacera la carne come mille rasoi. Quando la tempesta è finita chi ci è passato in mezzo può essere certo di una sola cosa e cioè che non è più la stessa persona che vi era entrata. Ogni personaggio del libro compie questo viaggio per liberarsi dai suoi fantasmi. Lo fa Nakata che non sa che cosa voglia dire pensare, lo fa il bibliotecario Oshima che protegge il giovane Kafka, lo fa Saeki che si avvicina alla morte e scrive punto per punto il proprio passato, Lo fa Hoshino un uomo semplice che viene proiettato in un mondo fantastico grazie a Nakata e infine lo fa Kafka che per ritrovarsi deve arrivare ai confini del mondo. Vuole guardare in faccia la morte per continuare a vivere.

«The best way out is always through», scriveva Robert Frost. Ogni viaggio dovrebbe servire ad avvicinare quello che si pensa di sapere con quanto si sa.

venerdì 23 maggio 2008

Herman Altman - Spoon River Anthology

Ho seguito la verità dovunque mi guidasse, affrontato il mondo intero in nome di una causa, protetto il debole contro il potente?
Se ho fatto ciò vorrei essere ricordato fra gli uomini come fui conosciuto in vita fra la gente, e come fui odiato e amato sulla terra.
Pertanto non costruitemi mausolei e non scolpitemi busti, che la realtà dell’anima mia non si disperda, pur se non diverrò un semidio, così che i ladri e i bugiardi che mi erano nemici e mi distrussero, e i figli dei ladri e dei bugiardi, possano reclamarmi e affermare davanti al mio busto che essi erano accanto a me nei giorni della sconfitta.
Non costruite monumenti, che la mia memoria non venga stravolta ai fini della menzogna e dell’oppressione.
Chi mi ha amato e i suoi figli non sia privato di me; io vorrei essere l’inviolato possesso di coloro per i quali sono vissuto.

Hod Putt – Spoon River Anthology

Here I lie close to the grave of old Bill Piersol, who grew rich trading with the Indians, and who afterwards took the bankrupt law and emerged from it richer than ever.
Myself grown tired of toil and poverty and beholding how Old Bill and others grew in wealth, robbed a traveller one night near Proctor’s Grove, killing him unwittingly while doing so, for the which I was tired and hanged.
That was my way of going into bankruptcy. Now we who took the bankrupt law in our respective ways sleep peacefully side by side.

sabato 17 maggio 2008

Tiberius Bridge

Tiberius Bridge

Work on the bridge over the Marecchia River, then known as Ariminus, began under the Emperor Augustus in 14 A.D. and was completed under Tiberius in 21 A.D., as the inscription on the internal parapets recalls.

The bridge connects the city centre to Borgo San Giuliano and leads to the consular roads Via Emilia and Via Popilia that lead north.

The bridge, built in Istria stone, consists of five arches that rest on massive pillars with breakwater spurs set at an oblique angle with respect to the bridge’s axis in order to follow the current.

The bridge’s structure on the other hand, rests on a practical system of wooden poles.

mercoledì 14 maggio 2008

Simone De Beauvoir

Hallo, my dear


Sfogliando i giornali che girano per casa ho notato molti articoli su questa scrittrice francese che conosco molto poco, ho sfogliato il suoi libri, conosco un po’ la sua storia. Mi sono chiesta se per caso era il suo anniversario e leggendo ho saputo che ricorre il centenario della sua nascita. Il suo libro più importante, che ho sfogliato in biblioteca è il “Secondo sesso”, uscito in Francia nel 1949 ha anticipato di circa venti anni i temi del neofemminismo degli anni Settanta.

Questo libro viene riproposto dal Saggiatore con una introduzione di Julia Kristeva. Molti scrittori hanno reso omaggio a Simone De Beauvoir, in particolare la rivista Les temps modernes, che fu tanto sua quanto di Sartre.

Questo è un numero doppio che contiene una raccolta di testimonianze, di analisi storiche e dotte. 

Il suo libro è stato un omaggio alla donna che grazie a lei, ovunque vivano, sono un po’ più libere e un po’ più sovrane. Tante ragazze come lei negli anni sessanta-settanta-ottanta hanno trovato la forza di ribellarsi, pensare, esistere. Grazie ad un altro suo libro – Memorie di una ragazza per bene – hanno trovato la forza di trasformare la loro situazione in destino.

martedì 13 maggio 2008

Alberto Sordi like Nando Moriconi

Nel 1954 Alberto Sordi interpreta 13 film, ed è proprio il tredicesimo a portargli fortuna, il film è “Un americano a Roma”, il personaggio è Nando Moriconi, detto l’Americano, che era apparso per la prima volta in uno sketch del film "Un giorno in pretura". Qui c’erano già tutti i caratteri del personaggio: l’abbigliamento (indossa una maglietta, oggi si chiama t-shirt, blue jeans, cinghia di cuoio al polso); l’intercalare è: “A me mi ha bloccato la guerra, se non c’era la guerra a quest’ora ero nel Kansas City”.


La macchietta piacque molto, sia al pubblico di quartiere che agli intellettuali che ne ripetevano le battute. Nando Moriconi divenne così il protagonista di un film.


In the 1954 Alberto Sordi interprets 13 films, and it is just the thirteenth to bring him lucky, the film is an “American to Rome”, the protagonist is Nando Moriconi, saying “the American”, that was appeared for the first time in one sketch of the film “A day in pretura”. Here there was all the characters of the personage: it wore T-shirt, blue jeans, leather strap to the wrist. Putting in is: “The war has blocked to me, if not there were the war to this hour I were in the Kansas City”.
The character liked a a lot, ___ to the public of quarter that to the intellectuals, who repeated the struck ones. Nando Moriconi became therefore the protagonist of a film.

sabato 10 maggio 2008

I Vitelloni a film with Alberto Sordi

L’esordio cinematografico di Federico Fellini è legato ad Alberto Sordi attore, con il quale ha avuto anche un lungo legame di amicizia.
Alberto Sordi è stato protagonista nel 1952 del film “Lo sceicco bianco”, ma è nel film successivo “I vitelloni” che dà una delle sue migliori prove di attore.
The cinematographic debut of Federico Fellini is legacy to Alberto Sordi actor, with which it has probably had also a friendship tie. Alberto Sordi has been protagonist in 1952 of the film "Lo sceicco bianco", but it is in the successive film "I vitelloni" that Sordi from one of the best tests than actor.

Alberto Sordi è il più vitellone di tutti. E’ lui nel gruppo di amici il più mammarolo, il più infantile, soddisfatto della sua insoddisfazione, quello che parla continuamente di donne.
Alberto Sordi was more vitellone than all. He was he in the group of friends mammarolo, more most infantile, satisfied of its dissatisfaction, what it speaks continuously about women.

E non ne ha nessuna. E’ lui a lanciare la famosa provocazione agli stradini: “Lavoratoooori…..” e a scappare quando l’automezzo si blocca e i lavoratori lo raggiungono per picchiarlo.
And of it it does not have nobody. E' he launch the famous provocazione to the narrow lanes: "Lavoratoooori....." and to shake when the motor vehicle jams and the workers catches up it in order to stick it.

domenica 4 maggio 2008

The pink night in Rimini

Hi my dear. How do you do?

Io tutto bene. Sono appena tornata dal "Monte", ottima pizzeria in quel di San Marino. Pizza Siciliana. Senza mozzarella, con acciughe, capperi, olive nere, origano.

Non so se avete visto il filmato che ho pubblicato sulla notte rosa di Rimini. L’ho trovato su YouTube. So che è presto pensare alla più bella festa della Riviera Adriatica, ma ho molta voglia di qualcosa di colorato e di caldo. E che cosa meglio di una bella festa nel mese di Luglio in una città tutta rivestita di rosa? Dalla luce diffusa dai lampioni ai rivestimenti delle fioriere ai fuochi di artificio. Dalle magliette delle ragazze ai cappellini dei lori “morosi” ai tandem che si possono noleggiare per girare la città di Rimini per una volta senza macchine.

Io penso al colore rosa anche come ad un colore ottimistico. Vorrei avere un paio di occhiali che mi facessero vedere tutto in rosa. O almeno mi facessero trovare in tutte le cose qualche cosa di bello e di rosa.

Mi viene in mente anche una bella canzone di John Lennon. Immagine. Ed in particolare il punto in cui dice:

Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace….

E quell’altro pezzo che dice:

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world……

venerdì 2 maggio 2008

Alla ricerca della propria metà

Nel Simposio di Platone, Aristofane cerca di spiegare l’amore e racconta che all’inizio esisteva un solo Essere Umano. era perfetto, bastava a sé stesso ed era felice ed autonomo.

Zeus decise, poiché questo essere così potente e completo sfidò gli dei, di tagliare in due l’androgino, per renderlo debole e per servire meglio gli dei, creando così due esseri, e disperdendoli sulla terra.

E’ così che furono creati gli uomini e le donne. Da allora l'Essere Umano iniziò a cercare disperatamente l’altra metà di se perché senza di questa egli si sente incompleto, infelice…

Aristofane: “Un tempo l’androgino era un unico essere vivente, formato dagli altri due sessi uniti insieme, maschio e femmina”.

Sulla base di questa forzata “cesura” si spiega la reciproca attrazione sessuale: “L’amore riconduce all’antica condizione, cerca di far uno ciò che è due, medicando così la natura umana” – (Convivio 189d-193d).

Aristofane, nel dialogo, narra di questo terzo genere, non figlio del Sole come gli uomini, non figlio della Terra come le donne, ma figlio della Luna, che della natura di entrambi partecipa.

Affermazione dei diritti dell’uomo

Affermazione dei diritti dell’uomo. Una lunga strada.

L’affermazione dei diritti dell’uomo è stata una strada lunga e travagliata. Già nel Medioevo abbiamo la “Magna Charta Libertatum” e l’ ”Habeas Corpus” che sono però di matrice europea e legate al messaggio del cristianesimo.
E’ la Rivoluzione Francese, nel 1789 con la “Dichiarazione Universale” a codificare per la prima volta in un testo giuridico il concetto del “diritto di uguaglianza di tutti gli esseri umani”.

Il 10 dicembre 1948 è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di Parigi la “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” di cui trascrivo l’articolo 1:

TUTTI GLI ESSERI UMANI NASCONO LIBERI ED UGUALI IN DIGNITA’ E DIRITTI. ESSI SONO DOTATI DI RAGIONE, DI COSCIENZA E DEVONO AGIRE GLI UNI VERSO GLI ALTRI IN SPIRITO DI FRATELLANZA”.

Nella dichiarazione del 1948 gli uomini si definiscono “esseri umani”, in una accezione astratta e generale proprio perché si voleva porre in rilievo il superamento di ogni suddivisione in razza, cittadinanza, nazionalità, sesso, età, ecc.

martedì 29 aprile 2008

Affirmation of the rights of the man.

Affirmation of the rights of the man.

A long road.

The affirmation of the rights of the man has been a long and tormented road. Already in the “Middle Ages” we have the "Magna Charta Libertatum" and "Habeas the Corpus" but they are of European matrix and tied to the message of the Christianity.

The French Revolution, in 1789 with the "Universal Declaration", for the first time codifies in a legal text the concept of the right of equality of all the human, approved by the National Assembly of France, August 26, 1789, “Men are born and remain free and equal in rights. Social distinctions may be founded only upon the general good”.

On December 10, 1948 the General Assembly of the United Nations adopted and proclaimed the Universal Declaration of Human Rights of which I transcribe article 1:
"All human beings are born free and equal in dignity and rights.They are endowed with reason and conscience and should act towards one another in a spirit of brotherhood”.

In the declaration of the 1948 the human were evoked “beings” (the human beings), in an abstract and general meaning just because every subdivision in race, citizenship, nationality, sex, age, etc. had to be exceeded.

domenica 27 aprile 2008

Spoon River Anthology (1915)





Ciao a tutti miei cari, vi allieto con una poesia di Edgar Lee Master tratta dalla antologia di Spoon River:







Herman Altman

Did I follow Truth wherever she led,
And stand against the whole world for a cause,
And uphold the weak against the strong?
If I did I would be remembered among men
As I was known in life among the people,
And as I was hated and loved on earth,
Therefore, build no monument to me,
And carve no bust for me,
Lest, though I become not a demi-god,
The reality of my soul be lost,
So that thieves and liars,
Who were my enemies and destroyed me,
And the children of thieves and liars,
May claim me and affirm before my bust
That they stood with me in the days of my defeat.
Build me no monument
Lest my memory be perverted to the uses
Of lying and oppression.
My lovers and their children must not be dispossessed of me;
I would be the untarnished possession forever
Of those for whom I lived.
Che ne dite?

sabato 26 aprile 2008

Note di informatica

Hi my dear. How are you?
Solo due parole di informatica

Ho letto che gli inventori di Google sono stati due ex studenti di Stanford nel 1998, Sergey Brin e Larry Page. Il nome del motore di ricerca è stato inventato invece da un matematico, Edward Krasner che designa il numero formato dalla cifra 1 seguita da cento zeri.
La battaglia fra i motori di ricerca è stata vinta da Google.
Altri protagonisti della rete sono eBay-Amazon, interpreti dell’espansione del commercio on-line, sia sotto forma di aziende che riescono ad imporre il proprio marchio sia come mercato mondiale degli utenti. Una cosa interessante che ho letto è che è possibile scrivere a mano un testo e riversarlo poi sul computer: Grazie ad Easy Book M3 che indica la semplicità dei quaderni digitali di Hamelin Paperbrands: ci si scrive sopra e grazie al software Denos il tutto viene riversato sul computer.
Penso che sia l'ideale per me. Così posso scrivere a mano e riversare il tutto sul computer.
A domani.

mercoledì 23 aprile 2008

The film Doctor Strangelove

Hi, my dear,


Oggi voglio parlarvi ancora di film,

scrivo il mio blog e guardo un vecchio film di Stanley Kubrick dal titolo “Dott. Stranamore (Dr. Strangelove)”, film realizzato in Gran Bretagna nel 1963 e distribuito in America l’anno successivo. Il film parla della guerra nucleare, scatenata da un generale americano impazzito, che accusa i russi della propria impotenza. Davanti all’eventualità che ci sia una totale distruzione dell’umanità, saltano all’occhio ipocrisia, incoerenza, lascivia, paranoia, ambizione, patriottismo, eroismo degli esseri umani.
Il film, girato in un luminosissimo bianconero, incomincia con un bombardiere americano che solca le nubi in missione di sorveglianza e finisce con il fungo atomico che invade lo schermo preannunciando la fine del mondo. La colonna sonora è contrassegnata dalle canzoni: all’inizio si ascolta la melodia “Try a little tenderness”; alla fine la canzone “We’ll meet again”, diventata famosa alla fine della seconda guerra mondiale; la terza canzone è la marcetta “When Johnny
comes marchin’home” che esplode gioiosa tra l’equipaggio dell’aereo che parte per la sua missione di guerra.
I personaggi sono: un generale dal nome che è tutto un programma, Jack D. Ripper (Jack lo squartatore), interpretato da Sterling Hayden, che mette in moto l’automatismo sterminatore; c’è il suo mite sottoposto, un maggiore inglese della Raf che riesce a scoprire il codice che gli consentirebbe di fermare l’attacco degli aerei americani (l’attore Peter Sellers), ma non ha gli spiccioli per il telefono con cui contattare il presidente degli Stati Uniti (l’attore Peter Sellers); un generale del Pentagono, convocato mentre è in intimità con la segretaria, che è vittima di una lucida paranoia anticomunista; il comandante del bombardiere B-52 che come un cowboy texano sgancia la bomba e la cavalca precipitando con lei sull’obiettivo; infine the Doctor Strangelove, consigliere del presidente, interpretato sempre da Peter Sellers, che è un relitto nazista che lotta con la sua protesi al braccio che si tende sempre nel saluto al Furer. Certo adesso una trama che parla di guerra fredda, di bombe atomiche, di conflitto mondiale, sembra un vicenda lontana da noi quanto le controversie teologiche medioevali.
Commento: l’ho trovato un film molto divertente e riguardandolo ho colto molte sfumature che mi erano sfuggite la prima volta. Certi dialoghi e certe situazioni sono veramente surreali e grottesche. La scelta dell’umorismo nero consente al regista di trattare una storia drammatica denunciando la possibilità di incidenti nucleari senza cadere nella sermone moralistico o nella denuncia teorica.

See you later.

sabato 19 aprile 2008

Emily Dickinson

Hallo my friends,
No, questo non è un errore vi sto salutando in Americano, si potrebbe dire anche Hi – oppure – Hey. What’s up?
Oggi vi trascrivo una poesia di Emily Dickinson. Ho comprato un libro di poesie e ogni tanto leggo qualche bellissimo pensiero che le poetessa ci ha trasmesso.

The sun – just touched the Morning –
The Morning – Happy thing ­–
Supposed that He had come to dwell –
And Life would all be Spring! ………

The Drop, that wrestles in the Sea –
Forgets her own locality –
As I – toward Thee - ………

No Prisoner be –
Where Liberty –
Himself – abide with Thee –

Alter! When the Hills do –
Falter! When the Sun
Question if His Glory
Be the Perfect One –
Surfeit! When the Daffodil
Doth of the Dew –
Even as Herself – Sir –
I will – of You –

Cambiare? Quando cambieranno i monti. Esitare? Se il sole dubiterà che la sua gloria sia la gloria perfetta. Stancarmi? Quando la giunchiglia si stancherà della rugiada, allora, amore, anch’io mi stancherò di te!


A dopo my dears

martedì 8 aprile 2008

The Katana

Gooood afternoon, my friends

Il mio studio dell’inglese procede a rilento e così anche le mie pubblicazioni, spero però di recuperare sia per l’una che per l’altra cosa. Intanto partiamo con un proverbio, in inglese naturalmente: Money makes the world go around.

Oggi invece vi voglio parlare di un oggetto che io non conoscevo e che imparato ad apprezzare grazie ad un appassionato collezionista. Vi dice niente il nome Katana?

The Katana is a type of Japanese sword.

This term is used to describe a blade that is around 70-80 cm. long with a curved blade. As Japanese doesn’t have separate plural and singular forms, katanas and katana are both acceptable plural forms in English. Katana, was a term generally used for single-edged sword, as opposed to tsurugi which is double-edged sword.

The Katana is different from Chokuto which is a straight blade. More common Japanese war swords were the Wakizashi, the Dait or the Tachi. Although it allowed to stoccare, it was used mainly in order to hit with of cleaving, appealed to one or two hands.

This last one became the more common way, although Musashi Miyamoto, in the Book of Five Rings, recommended the technique to two swords, that it presupposed the single grip.
It was worn with the concave part of the blade turned towards the bottom, so as to be able it to draw one's sword fast with skilful movements.
Thia arm was used from the members of the fighter class with the wakizashior that was a short sword. The combination of the two swords was called daisho, and represented the power and the honour of the samurai.

See you later, have a nice day.

lunedì 7 aprile 2008

Gli animali

Anche il vescovo di Milano, una stella di prima grandezza nel firmamento della lettura latina cristiana dei primi secoli parla degli animali e attraverso loro delle umane debolezze. Le api sono monarchiche mentre le gru si rivelano democratiche. Le cornacchie incarnano l’amore materno mentre le formiche sono un monito contro la pigrizia. Il granchio non conosce pietà verso le ostriche mentre il riccio marino è un barometro vivente e intanto l’usignolo per ingannare il tempo mentre cova intesse melodie. Attacca, il vescovo di Milano anche l’idolatria, e lo fa con un animale: l’oca. Infatti mentre i numi di Roma dormivano le oche vegliavano e salvavano il Campidoglio dall’attacco dei Galli.

Cesare Pasini, “La bellezza del Creato e la redenzione di Dio. Antologia di passi dall’Esamerone” di sant’Ambrogio”, Centro Ambrosiano, Milano .

domenica 6 aprile 2008

The fox and the grapes.

Good Morning my dear

Direi ti raccontarvi subito una bella favola di Fedro.

Di Fedro si sa che visse nei primi anni dell’epoca imperiale. Sappiamo che giunse a Roma come schiavo.


La volpe e l’uva
Con dei gran salti la volpe, che aveva fame, tentava d’arrivar su fino all’uva, sospesa in alto alla pergola: ma, non venendole fatto, diceva, nell’andar via: “Ancora non è matura: non voglio coglierla acerba”.


Le favole di Fedro si collocano in una tradizione favolistica che ha un’origine antichissima, forse addirittura mesopotamica che giunge fino ai giorni nostri attraverso autori come la Fontaine. I protagonisti delle sue favole sono gli animali ognuno dei quali rappresenta vizi e virtù umane. La volpe è espressione dell’astuzia, il lupo dell’ingordigia, il leone della regalità e così via. Il vero protagonista delle sue favole è l’uomo con i suoi sentimenti e le sue ambizioni, che rimangono invariate nei secoli. La volpe che si consola per non essere riuscita a prendere l’uva, o il lupo che prima di sbranare l’agnello divora la giustizia sono figure universali.


A dopo my dear.

The Tragedy of MacBeth

Parliamo un po’ di poesia.

Il mio primo incontro con la poesia è avvenuto nell’infanzia, quando ero studente elementare, quando la mia maestra usava farci imparare a memoria (uso oggi deprecato) le poesie di poeti famosi, Giovanni Pascoli e Guido Gozzano, ad esempio, poeta che lei amava in modo particolare. Alcune poesie le ricordo ancora e tutt’ora scopro ancora qualche loro recondito significato.
Shakespeare l’ho scoperto più tardi, attraverso prima le tragedie e poi i sonetti. Uno molto bello è il numero diciotto:
“La tua eterna estate non potrà mai svanire/né perdere il possesso delle tue bellezze, né la Morte vantarsi di averti nell’ombra sua./poiché tu crescerai nel tempo in versi eterni”.

Ricopio adesso l’inizio di The Tragedy of MacBeth

Thunder and lightning. Enter three witches
First witch: When shall we three meet again? In thunder, lightning, or in rain?
Second witch: When the hurly-burly’s done, when the battle’s lost or won.
Third witch: That will be ere the set of sun.
First witch: Where the place? When shall we three meet again? In thunder, lightning, or in rain?
Second witch: Upon the heath. (heath-brughiera)
Third witch: There to meet with MacBeth
First witch: I come, Grey-Malkin
Second witch: Padock calls!
Third witch: Anon! (anon-presto)
All: Fair il foul, and foul is fair: hover through the fog and filthy air. Exeunt.

sabato 5 aprile 2008

Animali con vizi e virtù umane

Allora cari amici e amiche, come va?

Sono stata impegnata e così non ho potuto scrivere per alcuni giorni. Ma adesso sono qui con voi e vi voglio parlare di favole. Ma di favole particolari. Vi dicono niente i nomi Esopo? E di Fedro?

Che cosa è una favola? Un brevissimo racconto da cui si ricava una morale. Un modo per insegnare qualche cosa.


Esopo (nato nella Frigia in schiavitù, sarebbe vissuto ad Atene nel VI secolo a.C.) con le sue favole insegna la morale della vita.
A lui si sono ispirati il latino Fedro (visse nei primi anni dell’epoca imperiale, tra il 20 a.C. e il 50 d.C.) ), il francese La Fontaine (... ) e il romano Trilussa (... ) e con una storiella molto divertente anche Woody Allen: “Il leone e il vitello giaceranno insieme, ma il vitello non dormirà molto”.
I protagonisti delle sue favole sono il lupo, il leone, la rana, l’asino, animali ai quali egli attribuisce virtù e vizi umani e attraverso i quali egli insegna ai fanciulli e anche agli adulti, divertendoli.

Riporto di seguito la storiella del lupo e dell’agnello.
Un lupo vide un agnello che beveva ad un torrente e pensò di trovare un pretesto per aggredirlo e mangiarlo. Pur stando a monte cominciò ad accusarlo di insudiciare l’acqua così che egli non poteva bere. L’agnello gli fece notare che si trovava a valle e quindi non poteva intorbidare la corrente a monte. Senza quel pretesto il lupo gli disse: “Ma tu sei quello che l’hanno scorso ha insultato mio padre”. L’agnello gli spiegò che l’anno scorso non era ancora venuto al mondo. “Bene”, disse il lupo, “se tu sei così bravo a trovar delle scuse, io non posso mica rinunziare a mangiarti”. E se lo mangiò.
La favola dimostra che contro chi ha deciso di far un torto non c’è giusta difesa che valga.

Anche Dante nella “Divina Commedia” (Inf. XXIII, 4-7), allude ad una favola di Esopo, quella in cui si narra del Ranocchi che cercava di ingannare e sommergere il Topo, che portava sul dorso, e del destino di entrambi catturati dal Nibbio:
"Volt’era in su la favola d’Isopo – Lo mio pensier per la presente rissa, - Dov’el parlò della rana e del topo".

Ci sentiamo domani amici con un’altra favola. Questa volta di Fedro.

giovedì 13 marzo 2008

La mostra di Miro' a Ferrara

Nella Mostra di Ferrara viene focalizzata l’attenzione su un tema fondamentale della sua opera: il legame con la terra. Egli rappresenta il mondo rurale e contadino, il culto delle origini, l’attenzione ai temi della sensualità, l’interesse per la materia, per l’aldilà, per la vita e la morte.
La mostra è organizzata nel seguente modo: ci sono 9 sezioni cronologiche e tematiche che ripercorrono l’intera attività dell’artista attraverso i dipinti, le sculture, i collage e i disegni. Le sue prime opere furono realizzate tra il 1918 e il 1921 a Montroig, nel sud della Catalogna, dove soggiornava spesso. I paesaggi di Montroig sono stati realizzati minuziosamente, tegola per tegola, foglia per foglia, ramo per ramo. Trasferitosi poi a Parigi da vita ad una nuova tipologia di paesaggi.

(Joan Mirò Sole rosso 1967)Grazie all’incontro con l’ambiente dadaista, la sua visione del mondo si trasfigura in una dimensione onirica. Il pittore abbandona la concretezza che caratterizza le opere precedenti e crea un mitico spazio abitato da figure archetipe. L’importanza della memoria e la ricerca delle origini lo hanno portato a realizzare nel 1927 una serie di paesaggi, di grande formato, legati al mito della genesi. Realizza tra il 1929 e il 1931 i collage, l’assemblaggio e le opere tridimensionali. Ritornato ad interessarsi alla la terra e precisamente ai più svariati tipi di materiali, li sceglie e li associa con libertà totale. Nella mostra vi sono anche una serie di opere ispirate al mito di Plutone, dio degli inferi, e al tema della fertilità.

Fin dall’antichità infatti il concetto di fertilità era legato al mondo sotterraneo da dove si immaginava avesse origine la linfa vitale. L’artista realizza opere dedicate a questo tema e sperimenta nuove materiali come lastre di rame, e dipinti su masonite. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiate ritorna a Montroig e nelle sue opere compaiono figure alate, malinconiche ed ostili. La mostra si chiude con le opere realizzate nello studio di Palma di Maiorca nel 1956 dove l’artista catalano sperimenta tecniche svariate e oggetti eterogenei riflettendo sul ciclo della vita, l’eterna trasformazione della materia, la vita e la morte.

A proposito, il giorno in cui sono arrivata a Rimini sono andata a pranzo in un piacevole agriturismo nell’entroterra riminese, vicino alla località Borghi, dal nome molto romantico: Angels Hill Farm. Si trova proprio su una collina, circondato da verdi rilievi. Vicino al casolare c’è una moderno ricovero per i cavalli. E’ tutto nuovo e molto accurato.
La sala da pranzo, dove abbiamo mangiato, si affaccia sul verde e su un bosco di ulivi. Ad un certo punto fra i cespugli ha anche fatto capolino un fagiano. Il menù: dopo l’antipasto, piadina con stracchino e rucola e prosciutto, ho gustato i cappelletti romagnoli in brodo e dei buoni tagliolini con il sugo di maghetti. Il secondo, tipico della cucina romagnola, era composto da agnello, salsiccia, costolette arrosto, con i buoni contorni di queste parti, erbette e pomodori gratinati.
Ho assaggiato invece la porchetta e il pane casereccio, entrambi cotti nel forno a legna dal titolare.
Un pranzo molto piacevole e che si è rivelato anche molto poco costoso.

Vi racconterò poi le mie impressioni sulla mostra.

Un pittore surrealista

Hello my dear friends,

How are you? I am fine. Thanks!

Sono tornata a Rimini per qualche giorno, avevo voglia di vedere il mare, di respirare l’aria salmastra e perché no, di fare qualche corsa sulla spiaggia. Ho trovato un posto molto bello dove soggiornare, questa volta vado a Viserba, e ho scelto la formula bed-and-breakfast; ho intenzione infatti di andare a vedere a Ferrara la mostra “Mirò: la terra”, presentata da Ferrara Arte nel Palazzo dei Diamanti, dal 17 febbraio al 25 maggio 2008. Di Mirò so poche cose, ma naturalmente prima di visitare la Mostra mi documenterò a dovere.

So ad esempio che ha militato nel movimento surrealista e che con il suo percorso artistico ha contribuito allo sviluppo di alcune tra le più importanti correnti d’arte del Novecento.


See you later.

mercoledì 5 marzo 2008

Words

Good afternoon, my name’s Marina, how do you do?

(Nel presentarsi si saluta, si dice il proprio nome e si dice “piacere” – la risposta ad “How do you do?” è sempre “How do you do?”

Un po’ di note particolari a proposito della lingua inglese.

Aggettivi: fair/unfair. Tali aggettivi sono molto usati, infatti i bambini imparano subito a dire “Unfair!” quando vogliono criticare una decisione dei genitori o di un compagno di giochi. Tale aggettivi non hanno un corrispondente in nessuna altra lingua. Non c’è un’unica parola italiana che si può usare per “fair”, ma si può tradurre con corrette, equo, leale, onesto.
Forme di cortesia: (Please – Thank-you – Would you please…. – Could you…..) le forme di cortesia sono usate anche tra parenti e amici intimi, in certi posti si preferisce usare un linguaggio più diretto. Es.: “Passami il sale” e non “Vorresti essere così gentile da passarmi il sale”
Understatement: I dizionari traducono queste termine con: affermazione troppo modesta, dichiarazione attenuata.
Legato all’understatement è la precisione, infatti gli inglesi non diranno mai “tutti” quando ci si può limitare a dire molti.
Es.: le persone non sono basse, sono in realtà non molto alte: not very tall; le persone non sono antipatiche, sono in realtà non molto simpatiche: not very nice
Little white lies: Sono le piccole bugie che sono indispensabili alla vita sociale. Gli inglesi le hanno battezzate così.

Bibliografia: Anna Wierzbicka, “English”, Oxford University Presso, Oxford

martedì 26 febbraio 2008

The film involves British siblings Terry (Colin Farrell) and Ian (Ewan McGregor), who reside in South London, and were raised by a frail father who runs a restaurant, and a strong mother who taught her sons to look up to their uncle Howard (Tom Wilkinson), a successful businessman.
La pellicola racconta la storia di due fratelli, Terry (Colin Farrell) ed Ian (Ewan McGregor), che vivono nel Sud di Londra e sono cresciuti con un padre debole, che dirige un ristorante, e una madre dal carattere forte, che gli ha sempre detto di ispirarsi al loro zio Howard, suo fratello, un riuscito uomo d’affari.

Both brothers decide to buy a sailboat which they name Cassandra's Dream, Terry earned the money after his dog won the race. After a day sailing with their girlfriends and while driving back home in a borrowed Jaguar, Ian crosses an attractive woman on the road (Hayley Atwell), with whom he falls in love.
I due fratelli decidono di comprare una barca a vela che chiamano “Il sogno di Cassandra”, Terry ha vinto i soldi scommettendo sulle corse dei cani. Dopo un giorno di navigazione con le loro ragazze Ian mentre è alla guida di una Jaguar presa in prestito dal fratello, incontra una attraente giovane attrice di cui si innamora.

The brothers' financial difficulties, Terry's gambling problems, and Ian's wishes to invest in hotels in California, lead them to think about asking for Howard's help. Uncle Howard comes to London to celebrate his sister's birthday. When the two brothers ask for his financial help, he unexpectedly reveals that he's about to go to jail due to certain accusations coming from Martin Burns, an old business partner who plans to testify against him. Uncle Howard asks them to murder Burns.

Le difficoltà finanziarie dei fratelli, i problemi di gioco del Terry e il desiderio di Ian da investire in un hotel in California, li spingono a chiedere aiuto allo zio Howard. Lo zio Howard arriva a Londra per celebrare il compleanno della sorella. Ma quando i due ragazzi chiedono il suo aiuto finanziario egli gli rivela inaspettatamente che sta per essere arrestato per le accuse di Martin Burns, un suo anziano socio di affari che progetta di testimoniare contro di lui. Lo zio Howard chiede ai suoi due nipoti di assassinare Burns.

The two brothers succeed in carrying out the murder uncaught, but Terry's conscience is heavily loaded and he starts to become depressed and suffers from panic attacks. When he confides to his brother that he is thinking about informing the police, Ian plans to poison him during a trip on the boat. In the end, Ian can't bring himself to kill Terry. Thus in a fit of rage, they tussle aboard their small sailboat. In the chaos, Ian is thrown against the hull and killed. Terry, who already had thoughts of suicide from the depression, drowns himselfI due fratelli riescono a compiere il delitto, ma questo per la coscienza del Terry è un carico pesante ed egli comincia ad essere depresso e a soffrire di attacchi di panico. Ad un certo punto confida al fratello che sta pensando di confessare tutto alla polizia, così Ian progetta di avvelenarlo durante una gita in barca. Alla fine, Ian non può però uccidere il fratello. Così in un attacco di collera, essi a misura di collera, tussle a bordo della loro piccola barca a vela. Nel caos, Ian è gettato contro lo scafo e muore. Terry, che già ha avuto pensieri di suicidio a causa della depressione si suicida.

lunedì 25 febbraio 2008

Photographes






giovedì 21 febbraio 2008

Tour of Venice



Hey. What’s up?

Cari amici scusate il ritardo ma ha trascorso il week-end di San Valentino a Venezia, così non vi stupite se per un po’ vi parlerò di questa fantastica città. Sono ancora entusiasta!!!

Parliamo un po’ del mio albergo: l’Hotel Lux.
The hotel is close to St. Mark’s Square, with a private bathroom and all modern comforts: satellite TV, telephone, bar, radio, air conditioning, safety boxes. The room is furnished in Venetian style. The hotel offers a quiet, relaxing retreat from the hubbub of tourist Venice and an easy access to Saint Mark’s Square and the Rialto.
Qualche parola sulla città:
In a city built on water the best way, to appreciate its beauty, is on a gondola that has introduced me and Mio into the splendid palaces, churches, bridges, gardens and warehouses that line the banks of the Grand Canal. On the gondola I have been captured by the magical atmosphere of the more intimate minor canals of the city, seldom visited by tourists.
I have learned the origins and evolution of Venice and listened to the legends and anecdotes of some of the illustrious characters that have lived in Venice, like Peggy Guggenheim, Lord Byron, Robert Browning.
I have visited St. Mark’s square with the Basilica and its Byzantine heritage, the Doge’s Palace and its prison, that retain the true secrets to comprehend how a city built on swamps became one of the most enlightened cities in the western world.
I have walked in a labyrinth of narrow passageways and alleys where an enchanting city of meandering canals punctuated by delicate bridges awaits me. I have explored Campo Santa Maria Formosa with its Gothic Palaces and at the Scuola of San Marco and admired the Church of San Giovanni e Paolo “the Pantheon of Venice”.
I think that Mio and I have discovered how is to live in the most unique city in the World, but not the most practical!

Cheers.

mercoledì 6 febbraio 2008

May the Force be with you

Good morning,

Considerato che parlavo di film ho ricordato alcune frasi celebri, alcune in italiano ed altre in inglese. Quale vi piace di più?

Nel film “Il bacio della donna ragno” William Hurt dice al suo compagno di cella: “La cosa più bella, quando ci si sente felici, è che sembra che non si sarà mai più infelici”.

Invece Ingrid Bergman sostiene, nel film “Angoscia” di Cukor: “Ho paura della felicità. Non ne ho mai avuta molta e ho l’impressione di non potermi fidare”.

Di tutt’altro genere la frase di Don Vito Corleone nel film il “Padrino” – “I’m going to make him an offer he can’t refuse”.

Oppure la frase pronunciata dal Capitano Louis Renault nel film “Casablanca”, e diventata poi il titolo di un film: “Round up the usual suspects”.

Che dire della filosofia di Forrest Gump: “Mama always said life is like a box of chocolates. You never know you’re gonna get”. E’ sempre Tom Hanks a pronunciare un’altra frase divenuta celebre nel film “Apollo 13”: “Houston, we have a problem”.

Dalla trilogia “Il signore degli anelli” Gollum vuole il suo tesssoro! – “My precious”.

Ma sicuramente la frase più vera è: “Amare significa non dover mai dire mi dispiace” dal film “Love Story”
- Love means never having to say you’re sorry –

Beh, cari amici vi saluto e vi lascio con un augurio dal film “Guerre Stellari”:


“May the Force be with you”.

Some like it hot.

Hello. How are you doing? Hey. What’s up?
Ho incominciato con un doppio saluto, avete studiato I vocaboli? Ho ricopiato un dialogo di un divertente film del 1959, dal titolo “A qualcuno piace caldo”, è il dialogo finale e secondo me è una bellissima dimostrazione d’amore.

Some like it hot.

Some Like It Hot is a 1959 comedy film directed by Billy Wilder and starring Marilyn Monroe, Tony Curtis, and Jack Lemmon.

This is the story of two musicians, Joe and Jerry . They decided to leave town because a gangster orders their execution, in fact they saw the Saint Valentine’s Day massacre by a Chicago gang.
They find joy in an all-girl band so they disguise themselves as women and call themselves Josephine and Geraldine (but Jerry prefer Daphne). They join the band and go to Florida by train. They Know "Sugar Kane" Kowalczyk (Marilyn Monroe), the vocalist and ukulele player. While Joe conquer Sugar by assuming a disguise as a millionaire (the heir to Shell Oil), an actual millionaire, Osgood Fielding III falls for Daphne guise. ……..Jerry, Joe, Sugar, and Osgood escape to the millionaire's yacht because the gangsters find Joe and Jerry again. Jerry, tries to explain to Osgood that he can't marry him:

Osgood: “I called Mama. She was so happy she cried. She wants you to have her wedding gown. It’s white lace (pizzo)”.
Jerry-Daphne: “Yeah. Osgood. I can’t get married in your mother’s dress. That-she and I, we are not built the same way“.
Osgood: “We can have it altered“.
Jerry-Daphne: “Aw no you don’t! Osgood, I’m gonna level with you. We can’t get married at all“.
Osgood: “Doesn’t matter“.
Jerry-Daphne: “I smoke. I smoke all the time“.
Osgood: “I don’t care“.
Jerry-Daphne: “Well, I have a terrible past. For three years now, I’ve been living with a saxophone player“.
Osgood: “I forgive you“.
Jerry-Daphne: “I can never have children“.
Osgood: (unperturbed) “We can adopt some“.
Jerry-Daphne: (whipping off his wig, exasperated) “You don’t understand Osgood (changing to manly voice). I’m a man“.
Osgood: (unreuffled and still in love) “Well, nobody’s perfect“.

Che cosa ne dite? Osgood è veramente innamorato.


A dopo.

venerdì 1 febbraio 2008

Il dossale con le storie di Cristo di Giovanni Baronzio

Hello. How are you doing?

Volevo scrivere ancora un paio di parole sul dossale con storie di Cristo realizzato da Giovanni Baronzio. Infatti ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che Le due tavole furono pubblicate per la prima volta da Federico Zeri nel 1958, e sono da allora note con il nome di “Dossale Corvisieri” dal nome della collezione romana di cui facevano parte fin dall’Ottocento. Il dossale è stato smembrato ed una tavola è entrata a far parte delle collezioni della Galleria Nazionale di Palazzo Barberini a Roma, l’altra è stata acquistata dall’antiquario Porro di Milano.
Le due tavole raccontano la Passione e la Morte di Gesù secondo la narrazione evangelica. Le storie “Ante Mortem”, fino alla Salita al Calvario - “Sei storie della Passione” - sono nella tavola acquistata dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini, le storie “Post Mortem”, fino alla discesa nel Limbo, sono nell’anta dell’antico dossale che si conserva a Roma.
L’autore della tavola è Giovanni Baronzio che come ha scritto Daniele Benati nella pubblicazione che ha accompagna l’acquisto della Fondazione Cassa di risparmio di Rimini – esibisce le sue doti più elette grazie “alla lavorazione impeccabile dell’oro”.
Lo storico dell'arte Antonio Paolucci ha spiegato invece che in Giovanni Baronzio, che ha avuto una notevole attenzione da parte dei critici a cominciare dal suo "scopritore" Federico Zeri, sino ad arrivare a Carlo Volpe, «La forza del colore, ma anche la capacità di orchestrare le immagini, donano alla sua opera un eccezionale impatto visivo, tanto che potremmo definirlo un regista per la capacità di narrazione e forse sarebbe questo il mestiere che avrebbe scelto se fosse nato ai giorni nostri».

Da ricerche d’archivio pare che il Dossale provenga dalle soppressioni napoleoniche che colpirono la Chiesa di Santa Croce dei Francescani di Villa Verucchio. Il soggetto del dipinto ci fa supporre che costituisse la Pala dell’altare principale dedicato appunto alla Santa Croce e alla Passione di Cristo.
La chiesa francescana di Villa Verucchio si trovava nel feudo dei Malatesta.
La chiesa risulta edificata e consacrata entro il 1324. e proprio a quel tempo Baronzio deve aver realizzato il suo sontuoso dossale.

A dopo.

giovedì 31 gennaio 2008

Some idiomatic words

Hey. What’s up?

Ho ripreso a studiare inglese, certo vado molto piano, ma ho deciso di non abbandonare, anche qualche piccola cosa può servire per mantenermi in allenamento. http://www.ispeackenglish.eu/

Quando ci si incontra:
Salve/ciao: Hello – Hallo/Hi (Am)
Ciao, come va?: Hello. How are you doing? Hey. What’s up? (Am)
Buongiorno: Good morning – buona mattina (fino alle 12.00) –
Good afternoon – buon pomeriggio (dalle 12.00 al tramonto)
Buonasera: Good evening – Good night
Buona notte: Good night

Differenza fra evening e night: il termine evening si usa dal tramonto fino alle 19.00 o 20.00, il termine night si usa anche dopo le 19.00 o 20.00.

Quando ci si lascia:
Ciao, ci vediamo: Cheers – Take care (Am)
Ciao, a presto: See you – See you soon – See you later
Ciao, arrivederci: Bye – Goodbye

Nota bene:
Buona giornata: Have a nice day!
Grazie, anche a te: Thanks (the) same to you.

See you later

martedì 29 gennaio 2008

Vocaboli inglesi

Buongiorno a tutti voi, come va?

Ho deciso di trascrivere alcuni vocaboli inglesi che non conosco e che devo studiare. Se avete voglia studiateli anche voi. Credo che imparare i vocaboli sia il primo passo dello studio di una lingua. http://www.ispeackenglish.com/

Li dispongo in ordine alfabetico.
Available - disponibile. To believe - credere. Prenotare -to book. Liberia - bookshop (en.) bookstore (am). Premiere in prostate - to borrow. Maggiordomo - butler. Furbo - clever. Cool - Fresco “grande-forte (slang)”. Cetriolo - cucumber. Andare in bici - to cycle. Morto - dead. Di jeans - denim. Cenare - to dine. Far cadere - to drop. Economico - cheap. Costoso - expensive. Struttura - facility. Ricercato - fancy. Essere attirato da - to fancy. Calzare - to fit. Gratuitamente - free of charge. Pianterreno - ground floor. Bello affascinante – handsome. Testa – head. Storia – history. Sbrigarsi – to hurry. Unirsi diventare membro di – to join. Maglione – jumper. Padrona di casa – landlady. Ridere – to laugh. Pelle cuoio – leather. Fulmine – lightning. Bagaglio – baggage. Melone – melon. Muscolo – muscle. All’antica – old-fashioned. Completo – outfit. Dovere essere in debito – to owe. Pacco – parcel. Amico di penna – pen pal. Educato cortese – polite. Regola – rule. Pareo – sarong. Domestico – servant. Negoziante – shopkeeper. In più libero – spare. Guastafeste – spoilsport. Star bene – to suit. Piscina – swimming pool. Tarantola – tarantula. Ordinare – to didy. Fazzoletto di carta – tissue. Duro – tough. Provare – to try. Provarsi – to try on. Vita – waist.
Forza e coraggio non sono poi tantissimi.

sabato 26 gennaio 2008

Una vacanza culturale a Rimini

Buongiorno miei cari,
come vi avevo già detto penso che rimarrò ancora qualche giorno a Rimini, infatti oltre a festeggiare il Carnevale voglio andare al Museo della città dove ho saputo che c'è la possibilità di vedere un Dipinto di scuola riminese del Trecento che ha intrigato studiosi e filologi come Federico Zeri e Carlo Volpe.
Si tratta di un dossale con la storia di Cristo conservato nella collezione Corvisieri e ora purtroppo diviso in due parti.
Le due tavole che sono simmetriche e di misure analoghe (cm. 70 per cm. 110) raccontano in ordine cronologico la Passione e la Morte di nostro Signore.
Le storie post morte stanno nella parte di dossale che è conservata a Roma quelle ante morte (dall’ultima cena alla salita al Calvario) nella parte finita sul mercato antiquario e che stata acquistata dalla Fondazione della Cassa di Risparmio per 750 mila euro. Ne parlo perché le opere di proprietà della Fondazione vengono affidate in deposito a tempo indeterminato nei musei civici riminesi. Si può quindi visitare, grazie anche ad acquisti mirati, la storia della città adriatica attraverso i suoi artisti e restituita ai musei della città.
In questi giorni si può visitare anche la mostra dedicata a Guido Cagnacci, protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni e promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
Guido Cagnacci seppe fondere e rielaborare il naturalismo di Caravaggio e i risultati di Guido Reni, promotore di una pittura fortemente idealizzata. La mostra prevede l’esposizione di più di novanta opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri.
Se siete interessati all'arte e volete vedere queste opere, e se sono riuscita ad incuriosirvi, ci sono diverse e vantaggiose occasioni di soggiorno presso gli hotel di Rimini e dintorni.
Si può prenotare nei lussuosi alberghi Rimini, dove ci sono molteplici servizi inclusi nel prezzo, quali parcheggio custodito, piscina coperta, centro fitness, tv satellitare in camera, ma si può anche approfittare del servizio bed and breakfast proposto da alberghi di altre categorie come Hotel 2 stelle Rimini pensioni Torre Pedrera con costi adatti a tutte le tasche e la possibilità di pranzare in uno dei tanti ristoranti sul mare.
Potete anche approfittare dei vantaggiosi pacchetti last minute proposti da molti hotel della riviera romagnola se per caso decidete di partire l'ultimo momento.
Good bye !!!

Match Point Vs. Crimes and Misdemeanours – Un dialogo da un film di Woody Allen

My dear friend,

Non vedevo l’ora di dirlo: uscendo dalla visione di Match Point mi sono sentita contenta per aver visto un gran bel film. In particolare si tratta di uno dei film più belli di Woody Allen, uno degli autori cinematografici che fanno contribuito a far nascere la mia passione per il cinema.
Dopo un lungo periodo di assenza è tornato ai bei film di un tempo e per farlo ha scelto una storia dalle tonalità nere come nel suo capolavoro Crimes and Misdemeanors, del 1989, e le tematiche che animavano parte del plot di quell’opera.

Dialogo tra i due protagonisti del film:

Judah: Sa, la mia storia ha uno stranissimo risvolto. E la storia di un uomo che ha avuto tutto dalla vita. (...) e che per mantenere quello che ha conquistato compie un orribile crimine. Dopo aver commesso l'orribile fatto è tormentato dal senso di colpa. Reminiscenze dell'educazione religiosa, che lui aveva respinto, si destano all’improvviso. E risente la voce di suo padre... immagina che Dio stia vedendo ogni suo movimento. Tutt'a un tratto l’universo non è più vuoto ma... ha una morale e lui l’ha violata. Adesso è in preda al panico, sull'orlo del crollo nervoso. Vuole confessare tutto alla polizia. E poi, una mattina, quando si sveglia, il sole risplende, la sua famiglia è attorno a lui e, misteriosamente, la crisi è finita. Parte in vacanza in Europa con la famiglia e, dopo qualche mese, scopre che non verrà punito: l’assassinio è stato attribuito a un altro, un vagabondo che è già accusato di numerosi altri delitti... uno più uno meno, per lui non farà molta differenza. Così adesso è libero, la sua vita è di nuovo normale, è rientrato nel suo mondo di ricchezza e di privilegi.
Cliff Stern: Si, ma non potrà mai essere tutto come prima.
Judah: Beh, la gente si porta appresso i suoi peccati. Oh, forse, qualche volta ha un brutto momento, ma poi passa. E col tempo tutto svanisce.
Cliff Stern: Sì, ma, ma così le sue peggiori convinzioni vengono confermate.
Judah: Beh, l'avevo detto che era una storia agghiacciante, no?
Cliff Stern: Non lo so, Dev'essere molto duro vivere con un peso così sulla coscienza. Penso che pochissimi potrebbero.
Judah: Ma la gente si porta appresso azioni spaventose. Cosa vuole che faccia, che si costituisca? Insomma, questa è la realtà, e nella realtà noi razionalizziamo, neghiamo perché altrimenti non potremmo continuare a vivere.
Cliff Stern: Beh, ecco cosa farei io. Lo farei costituire perché così la sua storia assurgerebbe a una dimensione tragica, perché in assenza di un Dio o altro, Lui è costretto a assumersi quella responsabilità... e allora si ha la tragedia.
Judah: Ma questa è fiction, è cinema... Lei... lei vede troppi film. Io invece sto parlando della realtà. Se vuole un lieto fine, vada a vedere un film di Hollywood.

Insomma un finale devastante come nel film Match Point e di cui parlerò.

mercoledì 16 gennaio 2008

Carnevale a Rimini con la famiglia Addams

Buon giorno a tutti


Mancano 20 giorni a Carnevale e io ho già ricevuto qualche invito. Credo che fra le tante località dove si svolgono feste e manifestazione sceglierò la città di Rimini. Anche perché da questa città, dove in effetti posso soggiornare a costi contenuti, farò una visita al Carnevale di Venezia e di Fano. Inoltre gli alberghi Rimini offrono anche d’inverno tutti i confort, riscaldamento, aria condizionata, piscina riscaldata e coperta.

L’argomento della festa a cui sono stata invitata è la famiglia Addams, quindi credo che saremo tutti vestiti di nero, truccati con fondotinta molto chiaro per dare un pallore mortale, ci saranno pipistrelli, ragnatele, ragni, piante carnivore (tutto in plastica e gomma naturalmente).

Ne approfitto per parlarvi un po’ di questa strana famiglia.

“La famiglia Addams” è nata nel 1935 come strip di fumetti ad opera di Charles "Chad" Addams sulle pagine del "New Yorker" ed è composta da numerosi membri, l'uno più incredibile dell'altro. Ne fu tratta anche una serie fu messa in onda venerdì 18 settembre 1964 sull'ABC, tra le 8.30 e le 9.00 del mattino.

Il capo famiglia è Gomez Addams, ricco ed eccentrico, ama tirare di scherma e rilassarsi nella stanza delle torture, legato a qualche strumento di tortura. Al suo fianco ancheggia dolce e suadente, agghindata con lunghi abiti neri la splendida moglie Morticia (che lo fa impazzire di desiderio quando parla francese). Morticia indossa sempre lunghi abiti nero e ama collezionare gambi di rose, recidendo via i boccioli e coltiva piante carnivore nel giardino d'inverno.

Gli Addams vivono felicemente in una tetra villa con vista sul cimitero e sono convinti di essere una tipica famiglia americana come tante altre. Ma basta gettare uno sguardo nel salone della casa, dove troneggia un gigantesco orso bianco imbalsamato, per rendersi conto che il gusto e le abitudini degli Addams non sono per nulla comuni. Tuttavia è molto difficile trovare una famiglia più affiatata, dove i genitori si amano tanto, sono affettuosi e pazienti con i figli, cordiali, gentili e sempre disposti a risolvere i problemi di tutti.

Forse questo è l’aspetto che più mi piace della famiglia Addams, infatti il telefilm e anche i film, non mi divertono molto, sono troppo macabri per i miei gusti.

Certo non è più un tradizionale e canonico carnevale in cui ci si maschera da Arlecchino e Pulcinella, da Damina e da Zorro della nostra infanzia. I personaggi cambiano, alcuni anni fa i bambini indossavano buffi costumini da cane Dalmata ora le bambine si vestono come le loro beniamine Winks. Molto bello è assistere, l’ultimo giorno di Carnevale alla festa che si svolge a Rimini in piazza Cavour, dove i bambini con indosso i costumi di Carnevale danno libero sfogo alla loro fantasia, intrecciando canti e balli, fra lanci di coriandoli e stelle filanti.

A poi.